La chiave, la luce e l’ubriaco di Giorgio Parisi (Roma, Di Renzo Editore, 2006).
Dalla scheda editoriale:
Giorgio Parisi (n. 1948) è un fisico italiano esperto di meccanica statistica e della teoria dei campi. È considerato uno dei migliori scienziati italiani e con Carlo Rubbia è l’unico fisico italiano membro della National Academy of Sciences degli Stati Uniti d’America. Ha introdotto in cromodinamica quantistica, insieme a Guido Altarelli, le cosiddette equazioni di Dokshitzer–Gribov–Lipatov–Altarelli–Parisi che forniscono le correzioni di ordine superiore alla libertà asintotica. A lui si deve anche l’elaborazione dell’equazione differenziale stocastica per i modelli di crescita per la “random aggregation” (il modello Kardar-Parisi-Zhang). I suoi studi hanno avuto un impatto rilevante in molti altri campi del sapere, dall’antropologia alle scienze cognitive, dalla finanza alle scienze sociali. È docente di Probabilità e Meccanica statistica e fenomeni critici presso la facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università “La Sapienza” di Roma. Per i suoi contributi alla fisica, alla matematica e alla scienza in generale ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, fra cui la Medaglia Boltzmann per i suoi studi di fisica statistica, il premio Dirac, il premio Galileo, il Premio Lagrange e la Medaglia Max Planck.
“Mi viene in mente una vecchia barzelletta. Un ubriaco, di notte, si mette a cercare una chiave sotto un lampione. Arriva un tale che lo aiuta, ma, non trovando nulla, gli chiede se è proprio sicuro di aver perso lì la chiave. L’ubriaco risponde: No, non sono affatto sicuro, ma è qui che c’è luce”. Con questo esempio scherzoso, ma non troppo, Giorgio Parisi ci spiega come si muove la ricerca scientifica di base. “Gli scienziati fanno le cose che riescono a fare. Quando si accorgono di disporre dei mezzi per studiare qualcosa che fino a quel momento era stato trascurato, allora s’impegnano per quella strada”. Se lo scopo è migliorare la capacità dell’uomo di conoscere e di controllare i fenomeni della natura, ogni problema, al quale si possano applicare teorie in corso di verifica, diventa immediatamente interessante ai fini della ricerca: ogni aspetto che viene chiarito può aiutare a comprenderne altri. Per il momento si tratta di ricerca pura. Le applicazioni, se verranno, arriveranno dopo. In una conversazione animata e straordinariamente comprensibile, uno dei più importanti fisici teorici italiani ci aiuta a capire come è cambiata la fisica, di quali problemi si occupa oggi, che interazioni ci sono tra ricerca di base e sviluppo tecnologico, quali scenari futuri potrebbe aprire la sinergia tra la fisica dei sistemi complessi e la biologia.
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