"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Martin Amis, come sempre l’interesse è post mortem

 

di Alessandro Brunetti

 

Martin Amis, figlio d’arte del prolifico Kingsley William Amis (1922-1995), che fu anche poeta e critico letterario oltre che scrittore, è appena scomparso e molti ricorderanno le edizioni Einaudi dei suoi libri. Ma come al solito l’invito del Cacciatore è di non fermarsi al presente e di cercare nel passato i possibili colpi proibiti da piazzare sul mercato.

Scrittore complesso, non schematizzabile, controverso o controvertibile, Martin Amis ha sicuramente ereditato dal padre, oltre che il talento, la capacità di creare scandalo con le sue idee, come quando al giro dei 60 anni propose l’istituzione di cabine per l’eutanasia, destinate agli anziani, da seminare agli angoli delle strade dell’Inghilterra. Pioggia di critiche e fama postmoderna in costante aumento.

Il suo esordio letterario è del 1973 (The Rachel Papers) ma in Italia arriverà solo nel 1988 con I mostri di Einstein (Einstein’s Monsters, 1987), edito nella Collana Omnibus da Mondadori, nel 1988 (anche se Opac indica pure un’edizione simile del 1987). Poi di nuovo il silenzio fino a Territori londinesi (London Fields, 1989), del 1991 e La freccia del tempo (Time’s Arrow: or The Nature of the Offence, 1991), ambedue in Collana Omnibus, Mondadori, del 1993.

 

 

In questo periodo compare anche in due raccolte. La prima, di saggi, nel 1990, edita da La linea d’ombra con il titolo Il disagio della modernità e un contributo dell’autore che dovrebbe avere come titolo 1987.

 

 

 

 

 

La seconda nel 1991 è invece di racconti, si tratta di Panta: i nuovi narratori, rivista quadrimestrale di Bompiani, in cui nel numero 04 dal titolo Sesso troviamo un altro scritto di Amis.

Dopo, a metà degli anni ‘90 subentra Einaudi e tutto diventa più facile, ma forse anche più banale. Sicuramente per chi va a caccia di qualcosa di speciale. Ecco allora il consiglio, come sempre disinteressato. Cercate i Mondadori di Amis, se potete.

 

 

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