La figlia di Omero, di Robert Graves (Milano, Longanesi, 1956)
Robert Graves, nato il 24 luglio 1895 a Wimbledon e deceduto il 7 dicembre 1985 a Deià, è stato un rinomato poeta, saggista e romanziere britannico, noto per i suoi versi di stampo classico e il suo interesse per la mitologia e la mitografia. È stato uno dei maggiori poeti e letterati inglesi del ventesimo secolo, autore di saggi critici, romanzi, riadattamenti e opere di fantascienza. Durante la prima guerra mondiale, Graves ha combattuto in Francia, nel reggimento dei Fucilieri del Galles e ha scritto numerosi versi basati sulle sue esperienze militari, incluso il libro “Addio a tutto questo” del 1929.
La sua opera “La figlia di Omero” pubblicata nel 1955 è un romanzo che traspone la teoria dell’origine siciliana dell’Odissea, proposta da Samuel Butler e trovata convincente da Graves stesso. Nel romanzo, Graves ricostruisce le circostanze che indussero la principessa siciliana Nausicaa a scrivere l’Odissea, conferendole il titolo onorario di “figlia di Omero”. Quest’opera, oltre alla prima edizione di Longanesi del 1956, è stata ripubblicata anche in edizione italiana nel 1992, tradotta da Marcella Hannau e edita da Guanda di Parma.
Graves ha sviluppato teorie storiche e antropologiche, influenzate da James Frazer, sulla continuità culturale tra i popoli indoeuropei e sulla religione primitiva legata all’agricoltura e alla Dea Madre Terra. Inoltre, ha sostenuto la sopravvivenza di riti pagani celtici nel Medioevo inglese, influenzando anche movimenti come la Wicca.
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