Ghiottoni di libri: c’è posta per voi!
di Carlo Ottone
Tutti i libri del mondo. Storie di carta e inchiostro, di Mario De Martino (Bolzano, Formamentis, 2020).
Non c’è maggior piacere e soddisfazione per un bibliofilo, un bibliomane, un bibliofolle o un libridinoso (secondo il termine coniato da un grande piccolo editore, Vanni Scheiwiller) leggere un libro il cui argomento sono i libri stessi; nell’antichità le categorie di appassionati di libri venivano chiamati Curiosulos, da Apuleio e Helluones librorum, cioè Ghiottoni di libri, da Cicerone. Anche questo libro di Mario De Martino soddisferà le categorie degli amanti dei libri, si legge con piacere e soddisfazione, ben scritto, stampato su carta patinata corredata da immagini a colori , anche a piena pagina, in cui vengono riprodotti particolari di quadri in cui si vedono libri, ma in particolare sono molto belle le riproduzioni di frontespizi, di pergamene con le relative miniature, come il manoscritto Voynich, che occupa due pagine: un capolavoro di illustrazioni decisamente criptiche in aggiunta alla scrittura indecifrabile ancora oggi, a ulteriore corredo è possibile scansionare il codice QR e vedere e sfogliare dei capolavori unici; un libro lo si legge anche con gli occhi.
Un libro indicherà sempre la strada…
Il giovane autore ha tutte le carte in regola per scrivere di libri: laureato in Filologia Moderna, si è specializzato alla Scuola di alta formazione in Storia e Filologia del manoscritto e del libro antico dell’Università Federico II, ha collaborato alla realizzazione di un catalogo dei codici medievali e degli incunaboli conservati presso la Biblioteca dei Girolamini di Napoli, venuta alla ribalta negli anni scorsi per il saccheggio compiuto al suo patrimonio librario, al cui caso De Martino dedica un capitolo.
Attualmente De Martino insegna materie letterarie nei licei e ai suoi alunni dedica il libro: “ai miei alunni di ieri, di oggi, di domani. Un libro indicherà sempre la strada”.
Il fascino del “proibito”
L’autore passa in rassegna i libri, la loro storia, dagli incunaboli a Gutenberg; senza tralasciare le curiosità. Un capitolo è dedicato ai Libri veri, libri inventati cui seguono le Curiosità filologiche e bibliomanie; un capitolo, e non poteva mancare, è Sui Libri proibiti con la storia dell’Index Librorum.
Anche il libro attira i Ladri e falsari, altro capitolo.
Ma l’autore non tratta solo della storia dei libri, tratta anche di questioni “delicate”, di patologie dei bibliomani dei bibliofili, di quanto sarebbero disposti per un libro, di quanto sono disposti per falsificare un volume; insomma, tutto un mondo che ruota attorno al libro con i suoi “adepti”, anche se “Quella per i libri è solo in apparenza una passione innocente. In alcuni casi, essa potrebbe rivelarsi decisamente pericolosa; in altri ancora, addirittura fatale. I libri: gioie e dolori. Chi li ama davvero non potrà mai vivere né con essi né senza” ci ammonisce l’autore, perché, come scrive Miguel De Cervantes nel Don Chisciotte della Mancia“…non c’è libro tanto cattivo che non contenga qualche cosa di buono…”.
E non poteva mancare un cacciatore di libri…
Alla dotta trattazione della materia libraria De Martino ci propone una interessante e lunga intervista a Simone “cacciatore di libri” Berni, “Sicuro che la sua esperienza potrà arricchire chi scrive e i suoi lettori…”.
Berni risponde alle domande con competenza e passione, rievocando aneddoti e segreti nell’arte della caccia libraria (che ha già trattato nei suoi libri ), significativa la risposta alla domanda “…perché proprio i libri?”, risposta che motiva la passione, anche etica, per i libri, che “Alla fine, sono le uniche cose che potremmo trovare intatte con il passare dei secoli… Quante storie hanno da raccontare, oltre a quelle che già ci raccontano?”
Simone Berni, come cacciatore di libri, è in buona compagnia con altri “cacciatori” del passato come Fernando Colon, figlio illegittimo di Cristoforo Colombo, Francesco Petrarca, Poggio Bracciolini la cui passione è trattata nel libro. Un’essenziale bibliografia, articoli e sitografia, in conclusione le referenze iconografiche, che sono tante. Visto l’argomento ritengo che fosse utile un indice dei nomi: come tutti i libri che dissertano di libri una volta letto e riposto nella biblioteca torna utile come testo per la consultazione che sarebbe agevolata dall’indice dei nomi, ma questa è la pignoleria di un libridinoso.
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