Necronomicon, lo pseudobiblion per eccellenza
Avete mai sentito parlare del Necronomicon? Immagino di sì, il testo demoniaco di magia nera parto della fantasia del grande romanziere americano Howard Phillips Lovecraft e – secondo la finzione letteraria – scritto da un arabo pazzo, tal Abdul Alhazred che poi sarebbe morto in pieno giorno a Damasco dilaniato da un essere invisibile nel 738 d. C.
Ebbene, come si dice ormai comunemente, il Necronomicon è uno pseudobiblion, ossia un libro che non esiste ma che viene citato in letteratura come se esistesse. E ci sono degli autori che sono degli autentici maestri in quest’arte impervia e sopraffina, da Lyon Sprague de Camp (che l’ha teorizzata) a Jorge Luis Borges (che l’ha portata al massimo livello) fino al nostro Paolo Albani. Ebbene, Lo sapevate che a partire dagli anni ’70 gli editori di tutto il mondo hanno cominciato a stamparlo? Sì, perché il libro era così conosciuto da tutti, tante erano le citazioni e i contesti nei quali veniva tirato in ballo, che non si poteva più fare a meno della sua presenza in carne e ossa.
Naturalmente l’autore restava l’altrettanto fittizio Abdul Alhazred. Credo che il primo editore a cominciare fu nel 1973 un certo Olwswick Press, che secondo me è un marchio di comodo e si tratta di un’edizione privata. Furbetto l’amico, oggi queste copie vanno ancora via a cinquecento dollari l’una. Poi ci fu l’edizione del genio di Alien, il designer svizzero Hans Ruedi Giger, che nel 1978 creò un’opera allucinante e allucinatoria, ma la ricordiamo per le illustrazioni e non per la parte testuale, deludente. Ad ogni modo era doveroso citarla per la sua bellezza come opera in sé. In Italia ci pensa Fanucci nel 1979 con Necronomicon: il libro segreto di Lovecraft, che è in realtà un saggio elaborato con interventi di vari esperti.
Disponibilità del libro citato (sempre aggiornato)