"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

Tutto parte dalla segnalazione, della Libreria Misopogon di Monterotondo, di un libro mai osservato prima: Il Sigillo Mondiale, di Giovanni Quattrucci (Roma, Edizioni Nazionali, 1970).

L’autore, Giovanni Quattrucci, è noto. Massone, editore, scrittore. Noto per le Edizioni Quattrucci negli anni ’50 e ’60, controverse, anticonformiste, innovative. In particolare si ricorda il caso di Roma capovolta (Roma, Quattrucci, 1959), di Giò Stajano [Maria Gioacchina Stajano Starace Briganti di Panico] (1931-2011), un romanzo censurato che fu sequestrato dalle autorità poco tempo dopo l’uscita nelle librerie. Un vero e proprio libro scandalo che viene oggi ritenuto un libro cult per la cultura gay. La storia di un amore omosessuale vano e inconcludente, in un’epoca dove la mentalità ipocrita e perbenista la facevano da padrone. La trama alterna passi memorabili e quasi “eroici” ad altri più meschini e miserabili, ma che alla fine compongono il quadro giusto che spiega la sensibilità dell’epoca in fatto di costumi sessuali.

Delle stesse edizioni vanno citati anche i volumi: Il letto stretto, di Giò Stajano (1973) e Meglio l’uovo oggi, stesso autore (1959).

Di tutta la bibliografia dell’autore, però, Il Sigillo Mondiale, resta un testo di cui non si riescono a trovare notizie. Un vero libro misterioso. Il testo appare particolarmente ermetico, e forse il fatto che l’autore fosse un noto massone non appare del tutto casuale. Si parla di “mondialità e mondialismo”. Termini oggi abusati, ma che nei primi anni ’70 non devono essere stati molto usati. In tutto e per tutto appare come un trattato spirituale. Da qualche passo si nota come il testo alterni digressioni spirituali a passaggi descrittivi di sigilli, fino all’istituzione di premi e organizzazioni di cui però nella realtà non vi sarebbe traccia. Linguaggio ermetico a tutti gli effetti, perciò.

Come dice il responsabile della Libreria Misopogon:

“Se a questo sommiamo la storia personale dello scrittore e il contesto storico, non si può non rimanere incuriositi da questo libro, quantomeno bizzarro. Non ne troviamo riferimenti nemmeno relazionandolo alle case editrici a cui il Quattrucci era direttamente legato come Stampa Internazionale Medica di cui era editore.”

 

 

 

 

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