Lattughe psicoattive alla riscossa!
di Carlo Ottone
Chi l’avrebbe mai detto che anche l’innocua lattuga potesse avere dei principi attivi!
In quest’agile libretto: Lattughe psicoattive. Storia. Folklore. Medicina (Torino, Nautilus, 2023), pagg. 62, Gianluca Toro ci svela il mondo “magico” delle lattughe. L’autore, chimico di professione in campo ambientale, si interessa di composti psicoattivi naturali in ambito etnobotanico ed etnomicologico, per le edizioni Nautilus ha pubblicato nel 2021 Alberi fungo e funghi nell’arte cristiana, nel 2022 la monografia Amanita Muscaria. Simboli, tradizioni, iconografia. Ha trattato anche di composti psicoattivi sintetici con particolare riguardo all’aspetto chimico e farmacologico. Sempre per la Nautilus: Triptamine Psichedeliche, 2022.
Le protagoniste di questo lavoro non sono quasi mai le varie specie di lattughe che si vendono nei supermercati, nel testo è proposta una fotografia della lattughe “commerciali”: sono una ventina (e non saranno tutte quelle conosciute), bensì le loro sorelle minori o, come le chiama l’autore, le loro antenate:
“Le lattughe selvatiche sono piante senza pretese, crescono spontaneamente sui terreni incolti e ai margini delle strade. In ambiente urbano si possono vedere tra i marciapiedi e i muri delle abitazioni in quella zona non asfaltata dove si sono insinuate un po’ di terra e qualche seme di erbacce”.
Ma, e qui sta il motivo di questo lavoro, “Pochi sanno che se di quelle piante si spezzano le foglie o il fusto, il lattiche che ne esce, chiamato lattucario o note come oppio di lattuga, è psicoattivo”. L’autore tratta l’argomento nei sui aspetti storici, riportando leggende e credenze, sull’uso fitoterapico omeopatico e psicoattivo; viene pubblicata una foto di una bottiglia dello sciroppo di lattucario usato nella seconda metà dell’800, il lavoro si conclude con la descrizione botanica e fitochimica delle lattughe psicoattive: la Lactuca saligna, Lactuca seriola e Lactuca virosa. Nove pagine di riferimenti bibliografici concludono, a conferma del lavoro di Toro, il libretto.
“Fin dall’antichità la lattuga ha trovato ampio uso in medicina, dall’antico Egitto al mondo classico greco e latino, dal Medioevo al Rinascimento fino alla fitoterapia, omeopatia e farmacologia moderna”, certo che la prossima volta che mangiamo un’insalata di lattuga ci aspettiamo di avere uno “sballo”, tanto è vero che come esergo viene specificato che:
“I dati esposti nel presente testo sono stati raccolti a titolo informativo ed educativo, e non sono in alcun modo intesi come incoraggiamento alla raccolta, coltivazione, sintesi, acquisto o uso di nessuna delle specie naturali e sostanze citate. L’autore e l’editore si esimono da qualsiasi responsabilità in relazione a qualsiasi danno derivato da un uso improprio di tali dati […]”.
Chi è l’autore
Gianluca Toro è uno specialista in campo ambientale con una formazione di base in chimica. Ha una forte passione per la ricerca sugli effetti dei composti psicoattivi naturali e sintetici, focalizzandosi in particolare sugli aspetti chimici e farmacologici di tali composti. Ha contribuito alla pubblicazione di numerosi articoli in riviste italiane, americane, francesi, spagnole e tedesche su varie tematiche correlate alla sua ricerca. Tra le sue opere più significative si segnalano: “Animali psicoattivi. Stati di coscienza e sostanze di origine animale” (Nautilus, 2004), “Sotto tutte le brume, sopra tutti i rovi. Stregoneria e farmacologia degli unguenti” (Nautilus, 2005), “Salvia divinorum. Il piccolo principe” (Nautilus, 2007), “Flora psicoattiva italiana. Piante spontanee allucinogene, eccitanti, sedative del territorio italiano” (Nautilus, 2010), “La radice di Dio e delle streghe. Miti e riti della mandragora dall’antichità ad oggi” (Yume, 2014), “DMT. Usi, fenomenologia e ipotesi” (Avvicinamenti, 2017), “L’ombra mortale della notte. Storia antica e moderna della belladonna” (Yume, 2017), “Il risveglio della bestia. Droghe, terogeni e allucinogeni nelle culture tradizionali” (Yume, 2018) e “Giusquiamo. Fra ebbrezze rituali e medicine tradizionali“, scritto in collaborazione con G. Samorini (Yume, 2019).
Disponibilità del libro (sempre aggiornato)