"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

C’erano una volta i Duran Duran

Guai a declassare libri ed edizioni solo perché sono lontani anni luce dai nostri interessi o perché ritenuti spazzatura. Ritenuti da chi? Anche il filone cosiddetto trash dà enormi soddisfazioni. In Libri scomparsi nel nulla (Edizioni Simple, 2007) vi ho dedicato un intero capitolo. E ritorno volentieri su un titolo, Sposerò Simon Le Bon, di Clizia Gurrado perché devo correggere il tiro e fare delle interessanti aggiunte. A suo tempo presentai il libro dell’allora sedicenne Clizia Gurrado (figlia del giornalista Lello Gurrado) come un vero e proprio romanzetto generazionale. Per i nativi digitali mi preme precisare che Simon Le Bon era il leader e vocalist del gruppo pop inglese Duran Duran (in auge negli anni ’80). Una sorta di omologo di Harry Styles degli One Direction.

All’epoca scrissi nel mio libro:

“Figlia di un noto giornalista, la sedicenne Clizia Gurrado, liceale al Berchet di Milano, dette vita a un tormentone che fece il giro delle televisioni e dei periodici italiani nel 1985. L’anno successivo, sulla scia del successo, fu girato addirittura un film dallo stesso titolo. Negli anni ’80 i Duran Duran vissero alcune stagioni di enorme popolarità non solo nel Regno Unito (loro paese natale) ma ovunque nel mondo, Italia compresa. A detta dei critici, aggiunsero colore agli anni ’80. La dedica all’amica la dice lunga: A Rossana che sposerà John Taylor (altro componente dei Duran Duran). Sposerò Simon Le Bon è da anni un libro cult, specchio di una generazione che inseguiva i suoi miti con lo spirito e con il corpo.
Citato a più riprese, spesso negativamente, viene dai più indicato come l’esempio trash di quegli anni.
Le copie che la Editrice Piccoli stampò ad ottobre del 1985 e allegò al numero 1 di “Videomusic”, si sono fatte ormai molto rare. Molte fan in delirio per i componenti del gruppo di Birmingham lo conservano ancora, guardandolo di tanto in tanto (è ricco di belle foto a colori) e ricordando il sapore di un amore impossibile.”

Non dissi però che alla fine di quello stesso anno Simon Le Bon si sposò per davvero, non con la simpatica Clizia, bensì con la modella iraniana Yasmin Parvaneh che è tutt’ora sua moglie. L’anno successivo, una concorrente agguerrita della Gurrado, Letizia Mottica, una quindicenne che frequenta la IV A del Liceo Classico “R. Franchetti” di Mestre, Venezia, scrive Farò divorziare Simon Le Bon (Padova, Panda Edizioni, 1986). La collezione dell’amante del trash duraniano non è completa, quindi, senza questo secondo libretto, che è stato realizzato nello stesso formato del precedente – quasi a voler dare continuità alla cosa. Il sospetto è che abbia venduto assai di meno del precedente. All’epoca della stesura di ibri scomparsi nel nulla non lo avevo ancora scoperto. Probabilmente è venuto alla luce dopo, quando molti lettori e collezionisti che avevano letto la storia del libro di Clizia Gurrado hanno cominciato a perlustrare il mercato. Il libro della Mottica, inteso come contenuto, ricalca più o meno il precedente, per cui perde leggermente in originalità. Noto che non ci sono copie conservate in biblioteche pubbliche; può darsi che tra altri trent’anni non ne resterà traccia. Forse qualche blog ne canterà le gesta, echi lontane di infatuazioni ballerine.

 

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