ROMA PORTA PORTESE Domenica 23 Luglio 2023. Su una bancarella di Via Portuense è stato avvistato il libro: “Tragedie e misteri del Rock’ n’ Roll”, con testi di Michele Primi, pubblicato dalle edizioni White Star nel 2012. Il volume, in formato 20 x 23 cm. con copertina semirigida plastificata, racconta 63 storie, ampiamente illustrate con fotografie in bianco e nero e a colori, anche a piena pagina, di altrettanti artisti “maledetti”, per i quali era meglio “morire prima di invecchiare”. Il libro viene offerto, come nuovo, a (soltanto) 2 €. (dall’archivio di Enrico Pofi).
Di questo libro sono note altre due edizioni (2013 e 2014) dello stessop editore, con differenti copertine.
Dalla scheda editoriale
John Lennon diceva: “Vivremo e moriremo. Se saremo vivi ce la dovremo vedere con la vita, se saremo morti ce la dovremo vedere con la morte”. Esiste una maledizione nel rock’n’roll? Il talento può essere talmente potente da distruggere? La morte di uno dei talenti più puri della musica degli ultimi anni, Amy Winehouse, ha riaperto questo e molti altri interrogativi. Il “Club dei 27” esiste davvero, e comprende alcuni dei migliori musicisti di tutti i tempi, ragazzi giovanissimi che hanno creato opere d’arte ma che dall’arte sono stati travolti. Questo volume illustrato racconta la loro storia: dal primo, Robert Johnson che si dice abbia venduto l’anima al diavolo in cambio del dono del blues fino a Ian Curtis e Kurt Cobain, passando per le vite travolgenti di Janis Joplin, Jimi Hendrix, la morte misteriosa di Brian Jones dei Rolling Stones e la fatalità di quel “giorno in cui morì la musica”, nel 1959, quando cadde l’aereo di Buddy Holly. C’è il suicidio come unico modo per affermare se stessi, c’è la trasgressione portata all’estremo, c’è il mistero e il male senza senso, che si manifesta con il colpo di pistola che uccide John Lennon. Ci sono le storie che si tingono di giallo come quella di Bobby Fuller o di Jim Morrison e la commovente vicenda umana di Freddie Mercury, ci sono Bob Marley, Keith Moon e l’assurdo destino che lega Tim e Jeff Buckley, ma soprattutto c’è tanta, grande musica rock. Perché come canta Neil Young in Hey Hey My My: “è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente”.
Disponibilità di questo libro (sempre aggiornato)