"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

Hippies droga e sesso, di Suzanne Labin (Legnano, Edizioni Landoni, 1971)

La pietra dello scandalo

Si tratta di un libro che condanna il fenomeno (o movimento) Beat in lungo e in largo. Che accomuna in un solo indistinto calderone termini come Hippy, Beat, Sesso, Droga – con l’accezione più negativa e più deprimente che si possa immaginare. Eppure, al tempo stesso, è un libro cult “al rovescio” tra i più significativi del fenomeno Beat. Un libro ricercato, che ha inchiodato un’epoca, che ha creato irritazione e riprovazione. Che ha brillantemente contribuito alla caccia alle streghe per la contestazione, per i capelloni, per i drogati, per i malati del sesso libero. Ma in pratica, non si possono studiare e capire davvero gli anni della contestazione se non si legge (anche) questo libro.

E lo scritto di cui si parla è Hippies droga e sesso, di Suzanne Labin (Legnano, Edizioni Landoni, 1971).

 

L’autrice

Suzanne Labin (scomparsa nel 2001) è stata una scrittrice francese nota per le sue prese di posizione anticomuniste e per la sua visione politica assolutamente anti-totalitaria. In Italia – e nel mondo – divenne famosa per un libro contro il totalitarismo sovietico, Stalin il terribile (Milano, Garzanti, 1950), seguito l’anno successivo da Mancano cinque minuti (Roma, Corrispondenza socialista, 1961), sul problema dei gulag sovietici.

 

 

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