"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

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Dracula di Bram Stoker tradòtt in milanes

Dracula di Bram Stoker tradòtt in milanes dal Lorenzo Banfi (Monza, Menaresta, 2010)

L’immortale Dracula di Bram Stoker è stato tradotto e pubblicato nel corso della sua storia praticamente in tutti i paesi del mondo. Non mancano le sorprese se ci concentriamo sul primo periodo (1897-1917). Ma altrettante ci attendono soprattutto se analizziamo l’ultimo ventennio.
Secondo il WorldCat delle biblioteche mondiali sarebbero cinquantasette le lingue nelle quali è stato tradotto il libro. Comprese il mongolo, l’urdu, l’uiguro e il faroese.
Nessun cenno però al milanese. Sì, perché il “Milanes”, che è un dialetto della lingua lombarda, ha dato luogo a un’edizione di Dracula. Il libro in questione è Dracula di Bram Stoker tradòtt in milanes dal Lorenz Banfi (Monza, Menaresta, 2010). La “introduzion” (rigorosamente in milanes) è di Massimo Introvigne.

Bellissime e non bisognose di traduzione le prime frasi di Introvigne:

“Gh’era ona vòlta el cont Dracula, el vampir de la Transilvania. Ò mej, gh’era ona vòlta on nòbil romén che l’era minga cont, ma princip, l’era nò transilvan ma valacch, el ciamaven ‘Dracula’ domà certi vòlt e, soratutt, l’era nò on vampir. (…) Ma el passa a la stòria cont el soranòmm de ‘Tepes’, cioè “Impalador’, dal supplizzi che el dopera per i nemìs e che l’ha imprenduu di Turch. Spietaa ma coraggios, temerari ma scròcch, el Vlad Tepes l’è per certi el primm sovran bon de pensagh a la Romanìa comè a on modern stat nazional, per alter on tirann cinich e bestial.”

Il libro fa parte di un progetto dello “scriver lombard” dell’editore monzese, senz’altro interessante e condivisibile. Per esempio è stato tradotto anche Il Piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry. Salvaguardare una lingua, un dialetto (comunque parlato da qualche milione di persone, quindi non un dettaglio) equivale a mantenere ricco il nostro patrimonio culturale.

Ecco l’attacco del romanzo (in milanes prima e in italiano a seguire):

“Diari del Jonathan Harker. 3 de magg. Bistritz. Lassaa Mònegh ai 8,35 de bass, el 1mm magg, rivand a Vienna la mattina adree: serom de rivà ai 6,46 ma el treno l’era in ritard de on’ora. Buda-Pesth la par on pòst meraviglios, de l’oggiada che gh’hoo daa del treno e de quell pòcch ch’hoo poduu camminaa in di sò vii. Gh’avevi paura de andà tròpp lontan de la stazion, dato che serom rivaa tard e vorevi partì in orari. L’impression che gh’hoo avuu l’era che serom adree a lassà l’Occident per andà in de l’Orient; el pussee occidental di pont in sul Danubi, che chicchinscì l’era ben largh e profond, el m’ha menaa in mezz di tradizion del regimm Turch.”

“Diario di Jonathan Harker. 3 maggio, Bistrita. lasciata Monaco alle 20,35 del 1° maggio, giunto a Vienna il mattino dopo presto; saremmo dovuti arrivare alle 6, 46, ma il treno aveva un’ora di ritardo. stando al poco che ho potuto vederne dal treno e percorrendone brevemente le strade, Budapest mi sembra una bellissima città. Non ho osato allontanarmi troppo dalla stazione, poiché, giunti in ritardo, saremmo però ripartiti quanto più possibile in orario.
Ne ho ricavato l’impressione che, abbandonato l’Occidente, stessimo entrando nell’Oriente, e infatti anche il più occidentale degli splendidi ponti sul Danubio, che qui è maestosamente ampio e profondo, ci richiamava alle tradizioni della dominazione turca.”

Del Dracula tradòtt in milanes fu eseguita una tiratura rilegata in cento esemplari, virtualmente oggi introvabile, più una tiratura in brossura di un numero di copie non specificato. Le copie di questa edizione si sono fatte piuttosto rare.

 

 

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