"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"
Salon Kitty: storia del film, di Tinto Brass; fotografie di Angelo Sampieri; testi di Mauro De Lumiere e Claudio Sestieri; realizzazione grafica di Giancarlo Cancelli; consulenza editoriale di Andreas Cathomas (Milano, Jabik & Colophon, 1975).

 

 

 

Chi è l’autore

Tinto Brass è uno dei registi più importanti della storia del cinema italiano, conosciuto soprattutto per le sue opere erotiche. Nato a Milano il 26 marzo 1933, Brass cresce a Venezia in una famiglia d’arte e diritto. La sua passione per il cinema lo porta a trascorrere due anni come archivista presso la Cinémathèque di Parigi, dove si avvicina all’ambiente della Nouvelle Vogue.

Tornato in Italia, Brass lavora come aiuto-regista per registi come Alberto Cavalcanti e Roberto Rossellini, prima di dirigere il suo primo film nel 1963, “Chi lavora è perduto“. Questo film di taglio sociale ottiene subito un grande successo, aprendo le porte alla carriera di Brass che si cimenterà in diversi generi.

La carriera di Brass è segnata soprattutto dal suo interesse per l’erotismo. Brass non ha mai nascosto la sua passione per la sensualità e l’eros e questo lo ha reso un regista molto discusso e controverso. Fra le sue opere più importanti, non poteva mancare “Salon Kitty“, un film che esplora il lato oscuro della Germania nazista.

Ma “Salon Kitty” non è solo un film. Nel 1976 Brass pubblica anche il libro omonimo “Salon Kitty“, una sorta di diario personale che racconta le curiosità e l’esperienza legate alla realizzazione del film. Il libro è un sequel autobiografico di “Il mio diario segreto” e rappresenta una sorta di diario del regista sulla realizzazione del film.

La trama di “Salon Kitty” è ambientata in una villa berlinese, dove le ragazze più belle vengono selezionate per soddisfare le fantasie sessuali dei gerarchi del regime. Il tema del nazismo è stato oggetto di discussione e polemiche per il suo contenuto erotico e per le scene di sesso esplicito. Tuttavia, Brass ha sempre sostenuto che il suo obiettivo era quello di rappresentare una società che si era lasciata corrompere dalla cultura della violenza e della repressione.

Nonostante le critiche, Brass è stato sempre molto amato dal pubblico e l’erotismo ha rappresentato un tratto distintivo della sua produzione, conferendogli un posto di rilievo nella storia del cinema italiano. La varietà dei suoi film, che spaziano dal dramma sociale all’erotismo, rende Brass uno dei registi più poliedrici del nostro tempo.

 

 

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