"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

ROMA PORTA PORTESE Domenica 11 Febbraio 2024 Rovistando una domenica mattina tra le bancarelle di via Bargoni mi sono imbattuto in un’edizione pregevole, per le tante ragioni di cui si dirà appresso, di un importante libro del grande e controverso scrittore americano Henry Miller (1891-1980), che, come noto, fungerà anche da apripista alla successiva generazione della Beat Generation, con la sua narrativa memorialistica e di aperta critica sociale.

Il libro in questione è: Il tempo degli assassini (Titolo originale: “Rimbaud or The Time of the Assassins“), pubblicato dalla casa editrice di Milano SE nel mese di febbraio 2004, quale numero 136 della collana: “Testi e documenti“.

Questa edizione si raccomanda, innanzi tutto, perché si avvale della presentazione dello scrittore, saggista e critico letterario Giacomo Debenedetti (1901-1967). Si premette che questo saggio (pubblicato nel 1956) venne scritto da Miller per il centenario della nascita del poeta francese Arthur Rimbaud (1854-1891), con il quale Miller, non è un mistero, si voleva identificare, pensando a volte di esserne addirittura la reincarnazione(!) (Rimbaud era morto nell’anno di nascita di Miller).

Ecco, in breve, alcune illuminanti scorci della premessa di Debenedetti:

“La normale richiesta del lettore di cose critiche, quella di imparare a leggere meglio un artista vi è notevolmente soddisfatta in queste pagine”.

E, più avanti:

“Tutto questo testo è scritto senza saccenteria letteraria”;

poi ancora:

“Ci sono poeti forse più grandi di Rimbaud (il critico fa dire in buona sostanza a Miller), ma per me Rimbaud conta di più”.

Infine:

“Dei maggiori romanzi di Miller è stato detto che sono autobiografie in forma di romanzo. Di questo e di altri suoi scritti critici, si potrebbe dire che sono saggi in forma di capitoli autobiografici”.

Comunque questa edizione SE si raccomanda anche perché contiene in Appendice una Cronologia della vita e dell’opera di Miller a firma di Guido Almansi, così dettagliata ed esaustiva, che si può senz’altro definirla, ben a ragione, una vera e propria biografia.

Il testo in parola riprodotto è infatti quello che apparve nel 1992 nel primo volume delle opere di Henry Miller, sempre a cura appunto di Guido Almansi, pubblicato dalla Mondadori nella pregiata collana: “I Meridiani“.

Infine, l’edizione in oggetto contiene una corposa: “Appendice iconografica“, con immagini tratte da fotografie tutte d’epoca in bianco e nero. Il volume (143 pagine – al netto di quelle fotografiche – tutte stampate su carta pesante) riporta in copertina l’immagine di Arthur Rimbaud fotografato da Carjat nel 1871 e nel retro quella di Henry Miller fotografato da Brassai nel 1931.

L’esemplare avvistato, in condizioni perfette, era venduto a 12 euro. Si segnala, a titolo di completezza, che la casa editrice SE ha ripubblicato questo stesso libro nel 2013 nella collana “Assonanze“, con diversa copertina (ovvero con la foto di Miller, prima utilizzata nel 2004, per l’edizione in quarta di copertina).

(dall’archivio di Enrico Pofi)

 

 

Disponibilità del libro & di altre edizioni (sempre aggiornato)

 

 

le aste sono in continuo aggiornamento

Il tempo degli assassini, Henry Miller, Curatore: G. Debenedetti, Editore: SE, 2004

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