"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Atlante Americano, di Giuseppe A. Borgese (Modena, Guanda, 1936)

 

L’ESEMPLARE IN VENDITA

 

 

 

 

 

Chi era Giuseppe A. Borgese

Giuseppe Antonio Borgese (1882-1952) è stato uno scrittore e giornalista italiano (di Polizzi Generosa) poi naturalizzato americano.

A causa delle sue posizioni liberali e antifasciste (espresse in vari articoli sul Corriere della Sera) – in occasione di un viaggio studio negli Stati Uniti nel 1931 – prende al volo l’occasione e decide di non tornare in Italia e infatti fino al 1948 egli rimarrà come esule volontario nel suo paese adottivo, dove insegnerà in varie università.

Da lontano, tra le altre cose, scrisse proprio Atlante Americano, che fu immediatamente ritirato dalla polizia fascista. Non è infatti un inoffensivo libro di viaggi, come appare dal titolo. Ma una disamina precisa e dettagliata di come funziona la democrazia americana in contrapposizione alla dittatura fascista.

Gli si poteva perdonare prima – ebbe a commentare Mussolini dopo le voci di un possibile ritorno in Italia – ma non ora“.

Il libro uscì con una tiratura di poche centinaia di copie – il numero esatto non è noto. Secondo Giacinto Spagnoletti – in I nostri contemporanei: ricordi e incontri (Milano, Spirali, 1997):

Guanda in un’epoca di feroci preclusioni riuscì a pubblicare un libro di Borgese [si allude ad Atlante Americano], allora attivissimo in America nella sua polemica contro il nazifascismo.

In tal proposito, D. Cofano e S. Valerio, in La letteratura degli Italiani: centri e periferie (Atti del XIII Congresso degli Italianisti Italiani, Pugnochiuso, Foggia, 16-19 settembre 2009) annotano che:

“Nel 1936, dopo il rifiuto di Mondadori, l’editore Guanda realizzò una stampa non ufficiale di Atlante Americano di [Giuseppe] Borgese che circolò in modo molto limitato: poche copie a beneficio di una ristrettissima cerchia di personalità della cultura. Solo nel 1946 quando Borgese, caduto il fascismo, poté di nuovo pubblicare in Italia, il volume fu ripubblicato ufficialmente sempre presso Guanda, ma con la data del 1936.”

 

 

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