"Ci sono libri che da prede si trasformano in predatori. Temete i loro morsi, bibliofili"

Lasciamoci attrarre dalle lame nerissime di Andrea Monticone

di Aldo Lo Presti

 

Noi non crediamo nella fertilità illustrativa delle definizioni (letterarie) che spaccano il capello in quattro: così, e non altrimenti, affrontiamo la nostra quotidiana lotta col tempo (libero o liberato dal lavoro, d’ufficio e casalingo) affidandoci esclusivamente all’istinto, al passa parola, all’amicizia con altri lettori, al gusto dei librai e libraie per reperire i nostri amatissimi manufatti cartacei cercando conforto ad una certa malinconia che c’affanna, da qualche tempo a questa parte, e con troppo zelo, il cuore.

 

Così, e non altrimenti, arrivano a destinazione nei nostri scaffali libri d’un genere che amiamo particolarmente, la letteratura d’investigazione, senza distinguerne bene i contorni dal momento che spicchi di giallo si individuano, ad esempio, nei romanzi russi dell’800 (e non staremo certo qui a suggerire quali, per quanto famosi e celebrati essi sono diventati per milioni di lettori in tutto il mondo), e che non ci annoiano affatto persino i pastiche apocrifi di Sherlock Holmes (tra cui molti italiani, autori tra i più bravi, capaci di non far rimpiangere i più acclamati colleghi anglosassoni) o le golosissime riproposte dei Simenon, oggi da Adelphi e ieri da Mondadori, con le meravigliose copertine di Ferenc Pinter ad impreziosirne le trame e gli svolgimenti.

Così, e non altrimenti, sono le copertine altrettanto preziose (e per gli stessi motivi di quelle mondadoriane poliziesche) della casa editrice piemontese Buendia Books (un nome che è già una garanzia!) che rivestono di senso e gradevolezza estetica la collana agilissima denominata Fiaschetta, dal formato snellamente spillato (con un’eccezione brossurata), oppure Vermouth (dalla trama forte, gialla e noir) o Novello (un testo inedito contemporaneo), per citare dalla seconda di copertina, prendendo un po’ da una definizione, un po’ dall’altra, mischiandosi alla bisogna!

 

Post pandemia, mafia nigeriana & un’ascia nera

 

Carne mangia carne, di Andrea Monticone (Torino, Buendia Books, 2020)

Come che sia, abbiamo tra le mani un libretto della B&B intitolato Carne mangia carne dello scrittore (di quotidiani, web e librecceria sia elettronica e sia tradizionale da libreria ed edicola) Andrea Monticone, che conoscevamo già per il suo Drew (una narrazione materiata di musica… Clashica che questa collana ha inaugurato nel giugno del 2018), un racconto lungo (o romanzo breve) che trova i suoi propri tormenti (plotteschi) agendo uno stile sussultorio e sinuoso a spirale che, dal generale (la città), passa al particolare (le sue attualissime nevrosi pandemiche e i suoi spazi nascosti d’aggregazione notturna fuori dalle regole dei DPCM) con la naturalezza dei classici della detection, così da rendere pertinenti le storie intrecciate delle “vittime” (una giovane donna ed un pensionato innamorato, ma anche qualche malvivente cattivissimo), delle “guardie” (poliziotti & carabinieri) che proteggono le nostre strade dal malaffare (in questo caso la Mafia, anche quella nigeriana, spietatissima) e dei “comprimari” (che comparse lo sono solo in apparenza), mischiando tutte le varie e variabilissime competenze dell’autore, capace di raccontare le sagre di paese e i fatti più crudi di cronaca nera con la stessa, identica capacità introspettiva da sociologo partecipante e impertinente, come lo sono tutti i cronisti di razza, da Montanelli a Biagi, passando per i grandi affabulatori come Beniamo Placido che, dello stile suadentemente ondulatorio è stato un maestro, specie nelle cronache televisive quotidiane per Repubblica.

Un libretto, l’eccezione brossurata di cui sopra, questo Carne mangia carne che abbiamo letto d’un fiato, facendo nostro dapprima il timore, poi la paura ed infine il terrore della giovane donna più sopra evocata che muore pezzo a pezzo, esplorata nei suoi più intimi recessi da un’ascia nera, un’arma incongrua (che sarebbe piaciuta a Fruttero&Lucentini!) ben illustrata in copertina, protagonista oscura (ma non troppo) del romanzo, che appare scintillante di nonsenso (comune) nelle pagine attraentissime di Monticone, capace di raccontarci la dolente lotta per la sopravvivenza dei suoi protagonisti visti con gli occhi di un alter ego fin troppo scoperto, il colonnello Gabriele (come l’arcangelo) Sodano dei Carabinieri, protagonista di una serie di trame contemporanee (vedi l’inca“r”tante La mano del morto, edito sempre per B&B) che non si dimenticano facilmente. E che ci aspettiamo di continuare a leggere con generosa regolarità!

 

 

 

Disponibilità del libro & altri titoli correlati (sempre aggiornato)

 

Carne mangia carne di Andrea Monticone, maggio 2020, Buendia

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Carne mangia carne di Andrea Monticone, maggio 2020, Buendia

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