"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

LONATO DEL GARDA (BRESCIA) MERCANTICO – Piazza Martiri della Libertà 7/11 Domenica 17 Settembre 2023 Avvistati due libri rari e ricercati del grande scrittore Biagio Marin: la raccolta poetica “Cansone picole“, terza opera in ordine cronologico (1927) della produzione dell’autore, e la seconda nello stesso ordine, ossia “La Girlanda de gno suore” del 1922. Entrambe le opere erano in vendita a 3,50 € l’una. (G. G.)

 

La poesia incantata di Biagio Marin: una vita fra mare e pergamene

 

Biagio Marin, meglio noto come il “poeta del mare”, si è affermato per il suo peculiare utilizzo del dialetto gradese, condensando nei versi l’essenza delle piccole storie dell’uomo comune e l’incessante flusso della vita marinara.

Nato e morto a Grado, un comune allora appartenente all’Austria-Ungheria, Marin ha fatto del mare, della sua città natale e del dialetto il cuore pulsante della sua produzione letteraria. Personaggio poliedrico, il poeta ha attraversato la storia del Novecento spaziando da ambiti accademici a quelli politici, ognuno dei quali ha in qualche modo trovato spazio e rappresentazione nelle sue opere.

La produzione di Marin si apre con “Fiuri de Tapo” nel 1912, pubblicata durante il suo soggiorno viennese. È il suo esordio in poesia, una raccolta in dialetto gradese che rivela fin da subito il suo amore per la terra natia e la poesia dialettale. Il mare e le sue metafore, sin dalle prime battute, si affermano come cardini fondamentali del narrato di Marin.

Segue a distanza di una decade, “La Girlanda De Gno Suore“, una poesia pubblicata a Gorizia nel 1922, e dove dominano temi come la vita quotidiana, l’amore per il mare e la sua gente. È la conferma del talento di Marin e della sua maturazione poetica. La sua scrittura diventa più raffinata, i versi si fanno più intensi, la sua sensibilità poetica e l’attaccamento alla terra di origine si fanno sempre più profondi.

Pochi anni più tardi Marin sforna “Cansone picole“, una pubblicazione del 1927 a Udine. Qui, la scrittura del poeta assume tratti lirici delicati, il suo linguaggio diventa più ricco e matura il suo caratteristico stile poetico. La poesia diventa un mezzo per poter esprimere l’amore per la terra e per gli uomini, l’affetto per la sua gente e il desiderio di un’identità collettiva.

Figura di spicco nella scena letteraria del ‘900, Biagio Marin è riuscito a far dialogare la sua terra nativa, con le sue peculiarità linguistiche e culturali, con la grande poesia europea di cui era immerso. Egli ha dato voce, in versi incantevoli, alle storie, alle emozioni, e agli sforzi della gente di mare, alternando momenti di struggente lirismo a acute riflessioni sulla condizione umana. Le sue prime opere sono state l’eco di un sentire autentico che ha posto le basi per le sue successive produzioni, facendo di Marin una figura riconosciuta e amata sia nel panorama letterario italiano che internazionale.

 

 

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