"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

Il libro dei sogni, di Federico Fellini (Milano, Rizzoli, 2007). Prima edizione in tiratura di 1000 esemplari numerati.

Un sogno per 1000 sognatori

C’è un libro bellissimo, scritto e illustrato da uno dei più grandi geni della creatività italiana del XX secolo, Federico Fellini. Si intitola Il libro dei sogni ed è la raccolta dei diari personali del grande regista di Rimini dalla fine degli anni ’60 fino all’agosto 1990. Sono appunti, abbozzi, spunti, schizzi e disegni, spesso enigmaticamente elaborati, ed a sfondo onirico, che descrivono oltre vent’anni di sogni ad occhi aperti, di idee venute da chissà dove e che poi hanno dato origine ai progetti con i quali Fellini ha deliziato la storia del Cinema contemporaneo.

Nel 2007 Rizzoli decise di farne un libro. Titolo scontato e doveroso al tempo stesso. Il libro è una chicca bibliofila; grande formato (volume alto 34 cm), quasi seicento pagine e tantissime illustrazioni a colori. Rilegato in tela e in tiratura di 1000 copie numerate. L’opera è stata curata da Tullio Kezich e Vittorio Boarini e riporta una testimonianza di Vincenzo Mollica. Il libro andò subito a ruba, e le copie che negli anni successivi hanno fatto capolino su Internet hanno sempre avuto valutazioni ragguardevoli; anche oltre i 500 €.

 

 

E le altre edizioni?

Il libro dei sogni

Il libro dei sogni, di Federico Fellini (Milano, Rizzoli, 2007 e successive edizioni in brossura). La seconda edizione, infatti, è anch’essa del 2007 e segue di poco la prima. L’ultima (la quinta) è del 2016.

Ma quello che più sorprende è che Il libro dei sogni a lungo è risultato esaurito anche in tutte le edizioni successive, inclusa l’ultima della Rizzoli (dovrebbe essere la quinta, Giugno 2016), la quale è una semplice brossura con una copertina illustrata. Venditori di eBay e Comprovendolibri  pongono in vendita queste edizioni (diverse dalla prima) a prezzi variabili tra i 50 e i 150 €. Oggi qualche copia torna a fare capolino. Stiamo qui parlando delle edizioni successive in brossura, non della prima rilegata in tela! Si è scatenata, infatti, una vera e propria rincorsa al “pezzo raro”, dimenticandosi però che tra una prima e una quinta edizione un po’ di differenza c’è.

 

 

 

 

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