“Franco Vaccari: Photomatic e altre storie”, la fotografia d’autore in bancarella

“Queste pagine sono il racconto dell’inizio di un viaggio di ritorno tra le schegge di uno specchio andato in pezzi, riflessi di una vita frantumata.

Vita di Maria Sabina, di Alvaro Estrada, nell’edizione Savelli del 1982, è ormai diventato un libro cult in Italia. Si tratta della biografia della sciamana messicana Maria Sabina. Il libro è l’unica testimonianza scritta che ci permette di ricostruire la vita e l’attività della grande guaritrice mazateca. Maria Sabina, non parlando lo spagnolo ed essendo agrafa, senza il libro di Estrada non avrebbe avuto modo alcuno di lasciare traccia del suo passaggio in questo mondo.

Un bibliofilo senza chiara cittadinanza (ma Daniele è il suo vero nome), ci parla di vita vissuta e immaginata, di corse di cavalli, vincite (poche) al casinò e di un turpe delirio che fa da tela al dipinto della sua vita: il libro.

Alla fine degli anni ottanta del secolo scorso la Montedison (Raoul Gardini) lanciò sul mercato il MaterBi (Mater dal latino madre e Bi da Bios, vita), un tipo di bioplastica biodegradabile ricavata dall’amido di mais. Poi… eh, la storia è lunga! Articolo di Carlo Ottone.

Nell’Unione Sovietica degli anni ’50 e ’60, quando la musica occidentale era considerata “pericolosa” e sovversiva, una generazione di giovani ascoltatori trovò un modo ingegnoso per condividere le melodie proibite: incidere la musica su vecchie lastre radiografiche. Questi particolari e spettrali supporti discografici, noti come “musica delle ossa” (rëbra), rappresentano uno straordinario esempio di resistenza culturale e ingegnosità umana che continua a affascinare collezionisti e storici di tutto il mondo.