Un titolo che ormai è diventato un vero e proprio libro cult, in Italia come nel mondo, è Vita di Maria Sabina la sciamana dei funghi allucinogeni, di Alvaro Estrada (Roma, Savelli, 1982). Collana storica de Il pane e le rose. L’ultima copia sul mercato (eBay, dicembre 2017) è stata venduta a 30 € ma ormai la valutazione è in costante ascesa. Praticamente impossibile trovarne una al di sotto della fatidica soglia dei 100 €.
Questo libricino, che in Italia si può consultare in una quindicina di biblioteche soltanto, e che meriterebbe una ristampa, è la biografia di una delle personalità più misconosciute, ma anche più carismatiche, del secolo trascorso. Maria Sabina era una figura anomala, una donna guaritrice, ossia una curandera messicana. Abitava in una casetta alle pendici della Sierra Mazateca. Era essa stessa di etnia mazateca (tribù di nativi americani), non parlava lo spagnolo ed era agrafa (cioè non sapeva scrivere).
Era cresciuta in una terra e in un contesto dove la magia era un “oggetto” quotidiano, reale e tangibile come altre cose della vita di tutti i giorni. Da piccola era stata iniziata all’uso dei medicamenti naturali dalla nonna ma il suo nome sarebbe stato completamente sconosciuto a noi se non fosse stata “sponsorizzata” dal banchiere americano Robert Gordon Wasson che la incontrò in Messico negli anni ’50, il quale ne parlò in un articolo pubblicato nel 1957 che fece molto scalpore in America ma anche in Europa.
Wasson, proprio attraverso quello scritto, è considerato colui che dette inizio alla rivoluzione psichedelica nel mondo.
Il villaggio mazateco dove abitava Maria Sabina si trasformò rapidamente in un luogo, per così dire, di “pellegrinaggio” per gli amanti dei “viaggi celesti”. All’inizio la guaritrice era disposta a introdurre gli occidentali al mondo dei funghi sacri. Questo suo atteggiamento mutò drasticamente quando la polizia locale le creò dei problemi, accusandola di vendere droga agli stranieri. Di conseguenza la comunità mazateca rimase “macchiata” e non riacquistò più la sua verginità. La stessa guaritrice ne patì pesantemente le conseguenze, in quanto fu scacciata dal villaggio dove viveva e dovette rifugiarsi in un luogo nascosto ed isolato.
Durante le sue visioni, guidata dai cosiddetti niños sagrados, Maria Sabina era in grado di guarire da molte delle malattie più comuni e portava proficue consulenze a coloro che avevano smarrito cose preziose e non sapevano dove cercare.
Vita di Maria Sabina di Alvaro Estrada è l’unico testo in italiano sulla vicenda. Un segno dei tempi, un fiore raro, un cristallo che ci tramanda una storia che non esiste più ma che affascina ancora. Un libro cult.
Disponibilità del libro (sempre aggiornato)
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