Il diario della marchesa, [di Anna Fallarino Casati] (Milano, Edigramma, 1970)
Instant book su uno dei casi di cronaca nera italiana più iconici e rappresentativi della seconda metà del ‘900. Pubblicazione perlopiù scomparsa di circolazione. Ne rimangono tre copie in biblioteche pubbliche: Biblioteca civica di Novi Ligure (AL); Biblioteca del Dipartimento di Filologia classica e Italianistica Alma Mater Studiorum dell’Università degli studi di Bologna; Biblioteca di Montescudo-Monte Colombo (RN).
Scheda bibliografica completa
Titolo: Il diario della marchesa
Autore principale: Fallarino Casati, Anna
Tipo di documento: Monografia
Tipo di testo: Testo
Pubblicazione: Milano: Edigamma, [1970]
Descrizione fisica: [48] c. : ill. ; 20 x 20 cm
Note generali: La data di pubblicazione presunta si deduce dai fatti di cronaca.
Lingua di pubblicazione: Italiano
Paese di pubblicazione: Italia
Codice identificativo: IT\ICCU\UBO\3688416
Il sordido caso e l’uccisione della marchesa Casati Stampa e di Massimo Minorenti
L’omicidio Casati Stampa, noto anche come delitto di via Puccini, rimane uno degli episodi più agghiaccianti nella cronaca criminale italiana. Quella memorabile giornata del 30 agosto 1970, presso l’elegante dimora di Camillo Casati Stampa Di Soncino, un aristocratico milanese di indiscussa ricchezza, si trasformò in un incubo senza precedenti.
Camillo Casati Stampa Di Soncino, marchese di Casate tra il 1946 e il 1947 e discendente di una delle antiche famiglie patrizie di Milano, fu protagonista di un evento che scosse l’opinione pubblica del paese. La sua giovane e affascinante moglie, Anna Fallarino, e il seducente amante di lei, Massimo Minorenti, furono le tristi vittime che persero la vita in quella terribile serata, segnando per sempre la trama di questa incredibile vicenda.
Ciò che rende questo caso ancora più avvincente è lo sfondo in cui si svolge. Non solo a causa delle personalità coinvolte, ma anche a causa del sordido quadro che si dipinse davanti agli occhi dell’opinione pubblica. Si scoprì che Massimo Minorenti non era solo un amante segreto di Anna Fallarino, ma che il loro rapporto era apertamente condiviso con il consenso del marito, il marchese Casati Stampa. Questi, un marito devoto ma ossessionato, si limitava ad osservare gli incontri passionali tra sua moglie e il giovane amante.
La storia di questa tragica vicenda ebbe inizio molti anni prima del fatidico 1970. Nel 1958, durante un soggiorno a Cannes, Camillo Casati Stampa e Anna Fallarino si incontrarono per la prima volta. Anna, a quel tempo, era legata in matrimonio all’ingegnere Giuseppe Drommi, che successivamente diventò il celebre coniuge di Patrizia De Blanck. Nonostante tali legami, Casati Stampa riuscì ad affascinare Anna, divenendo il suo amante. Una volta ottenuto l’annullamento matrimoniale dalla Sacra Rota, i due si sposarono nel 1959 sia civilmente che religiosamente, coronando la loro passione proibita.
Fu proprio durante la loro luna di miele che il marchese rivelò a sua moglie le sue strane inclinazioni sessuali. Lui stesso spinse Anna a coinvolgere giovani e attraenti individui nei loro giochi erotici, selezionati e retribuiti personalmente da lui, mentre il marchese si limitava a osservare e a immortalare tali momenti attraverso fotografie rivelatrici.
Ma purtroppo, così come accade nei romanzi più oscuri, l’eccesso di queste perversioni condusse a una tragedia senza precedenti quella notte del 30 agosto 1970. Camillo Casati Stampa prese violentemente la vita di Anna Fallarino e Massimo Minorenti, per poi mettere fine alla sua esistenza in un gesto di drammatica resa.
Il delitto Casati Stampa rimase impresso nel tessuto sociale e culturale dell’epoca. Le rivelazioni sulle dinamiche sessuali atipiche all’interno di un matrimonio benestante e i dettagli perversi dei loro giochi erotici scandalizzarono l’opinione pubblica. Questa storia divenne un simbolo dei lati oscuri e devianti della ricchezza e del potere.
Nonostante il trascorrere degli anni, l’omicidio Casati Stampa continua a suscitare interesse e a rappresentare un caso di studio per i criminalisti. La sua influenza culturale e il suo impatto sulla società persistono, rappresentando un capitolo controverso e sinistro nella storia italiana.
Disponibilità del ibro (sempre aggiornato)