"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Lettere del signor don Alessandro Volta patrizio comasco, e decurione … sull’aria infiammabile nativa delle paludi (Milano, nella stamperia di Giuseppe Marelli, 1777).

 

L’ESEMPLARE IN ASTA – L’asta chiuderà alle h.19:22 circa del 20 marzo 2022.

 

Dalla scheda del venditore:

VOLTA, Alessandro. Lettere sull’aria infiammabile…nativa delle paludi. Milano, nella stamperia di Giuseppe Marelli, 1777.
Grande 8°, (190 x 120) , 147,(1) pp, vignetta ben incisa al frontespizio, testa e coda incise, esemplare eccellente e nitido quasi non tagliato, in involucri originali.
Prima edizione completa, un’edizione contenente solo le prime due lettere è stata pubblicata poche settimane prima ed è trascurata dalla maggior parte dei bibliografi. Il presente lavoro comprende sette lettere di Alessandro Volta a padre Carlo Giuseppe Campi (1732-1799), che per primo ha richiamato l’attenzione di Volta sul fenomeno delle “arie infiammabili”: “Precisamente una relazione di padre Campi all’amico e discepolo è stata l’occasione per attirare l’attenzione di Volta sulle “arie infiammabili indigene”. Egli (Campi) riferì di aver osservato (1776) una fonte di “arie infiammabili native” (Magatti, p. 156). Le osservazioni di Volta lo portarono alla scoperta del gas di palude, poi chiamato metano, precedentemente confuso con l’idrogeno; lo raccolse mescolando il fango con un bastoncino e facendo passare le bollicine in una bottiglia capovolta riempita d’acqua. “La scoperta del gas di palude… è descritta da Volta in alcune lettere a Campi, datate da Como (novembre 1776-gennaio 1777)… Lo distingueva dall’aria infiammabile dai metalli (idrogeno) per la sua fiamma azzurra e una combustione più lenta, e richiedendo 10-12 vol. d’aria per la detonazione. Per accendere il gas di palude era necessaria una scintilla elettrica molto più grande che per accendere l’idrogeno. Volta, che ha inventato la pistola elettrica, pensava che il gas detonante potesse essere usato come propellente…” (Partington). La scoperta di Volta del metano ha portato alla sua applicazione all’eudiometro, destinato a determinare la qualità dell’aria, e ha fornito le basi per la scoperta della composizione dell’acqua. Una pietra miliare nella storia della scienza.

REF: Bruno Magatti Le arie infiammabili e la scoperta del metano pp. 151-158 In: A. Volta, Lettere … sull’aria infiammabile, Ristampa, Como, Attilio Sampietro di Menaggio, 2008, pp. 149-211; Partington, Storia della chimica, III, p. 814; Duveen, pag. 606; Poggendorff II, 1231; DSB XV, pp. 74-76; Honeyman, 3072; Neville pag. 593; Cole 1321; Guareschi La chimica in Italia dal 1750 al 1800 In: Suppl. ann. Enc. Chim., 1912, pp. 395-403; Mariano Galliano P. Campi Carlo Giuseppe: chierico regolare somasco amico e collaboratore di Alessandro Volta Genova: Editrice Studio e Vita, senza data (1960 circa).

 

 

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