"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"
Libretto. XVII poesie 1992-1995, di Edoardo Sanguineti (Genova, Pirella, 1995)

 

(*) Negli anni Novanta, l’editore genovese Francesco Pirella, insieme a Edoardo Sanguineti, Gillo Dorfles e Mario Persico, lanciò un cosiddetto “manifesto dell’antilibro”, rivoluzionando il concetto di libro tradizionale. Questa innovativa iniziativa fu poi sapientemente illustrata nel Manuale dell’antilibro, pubblicato da Marietti 1820 nel 1995.

L’antilibro, chiamato anche flashbook o postlibro, era pensato come un manufatto creato dal lettore stesso. L’idea era di permettere la stampa di un testo digitale senza copyright, che il lettore poteva impaginare e rilegare secondo i propri gusti e necessità, trasformando così l’atto della lettura in un’esperienza personale e creativa. Inoltre, era il lettore stesso che ne veicolava le copie prodotte, nella quantità e nella misura da lui ritenute adeguate.

Uno dei primi esempi di questa rivoluzione editoriale fu – per ammissione dello stesso Pirella – il Libretto XVII poesie 1992-1995 del poeta Edoardo Sanguineti, distribuito il 15 ottobre 1995 in una prima edizione di 1500 copie, con una legatura spiralata. Di queste, 300 copie erano autografate da Sanguineti e accompagnate da una xerografia firmata da Mario Persico. Inoltre, come specificato nella prima pagina, era prevista una “duplicazione virtuale” di 40 milioni di copie, amplificando così l’accessibilità del testo.

Le 17 poesie contenute nel libretto, all’epoca inedite, furono successivamente incluse nella raccolta di Sanguineti intitolata Corollario, pubblicata da Feltrinelli nel 1997. Questo progetto editoriale rappresenta non solo un simbolo di innovazione ma anche una testimonianza della volontà di democratizzare l’accesso alla cultura e alla creatività letteraria.

Nonostante il Libretto non sia un’opera di pregio, l’iniziativa del manifesto dell’antilibro ha segnato un passaggio significativo nel panorama culturale, dimostrando che il valore di un libro può risiedere non solo nel contenuto, ma anche nella modalità in cui esso viene percepito dal lettore. Questa esperienza ci invita a riflettere sulle potenzialità ancora inespresse della letteratura, trasformando il lettore da passivo consumatore a protagonista attivo del processo creativo.

(*) [il presente articolo è frutto di una elaborazione di un breve scritto di Lucio Gambetti che comparirà su Collezionisti di libri, a cura di Simone Berni (edizioni SO), di prossima uscita]

 

 

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