"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Raffiche di Bugie a Via Fani – Stato e BR Sparano su Aldo Moro, di Piero Laporta (Amazon, marzo 2023).

 

Interessante libro pubblicato dall’autore indipendentemente che traccia una nuova linea sul sequestro, sulla detenzione e sull’omicidio dell’onorevole Aldo Moro, asserendo che il leader della Democrazia Cristiana, durante la prigionia, sarebbe stato torturato.

 

Dalla scheda editoriale:

Raffiche di Bugie a Via Fani – Stato e BR Sparano su Aldo Moro” smonta le falsità delle Istituzioni dello Stato, dei BR e della stampa, sul rapimento, sulla tortura e l’assassinio di Aldo Moro.
Egli fu torturato. I documenti dell’autopsia sono stati manipolati per nascondere a tutte le commissioni parlamentari e alla magistratura che subì la frattura di 4 costole e un vasto edema cerebrale.
L’autore fornisce le prove che Aldo Moro non era a via Fani durante la strage e tentò, attraverso le lettere, di comunicarlo a Francesco Cossiga e alla Signora Moro.
A via Mario Fani c’era esplosivo ad alto potenziale, verosimilmente piazzato da Carlos lo Sciacallo.
Raffiche di Bugie a Via Fani, una controinchiesta documentata e clamorosa, che smaschera le bugie dello Stato, dei BR e della stampa dal giorno di via Mario Fani, dal 16/03/1978.
Dall’Introduzione del prof. Antonino Galloni: «L’assenza di Aldo Moro in Via Fani alle 9.02 di quella mattina proviene da tre differenti e convergenti fonti. La prima è nella vasta e pesante quantità di bugie dello Stato e, soprattutto, nell’impossibilità, dimostrata e pure testimoniata da un autorevolissimo professionista (pluricitato nel testo di Laporta), che le Brigate Rosse potessero sparare con la necessaria precisione, senza ferire o uccidere Aldo Moro. La seconda proviene dagli anagrammi. La terza, prima ancora degli anagrammi, dall’indagine filologica cui Laporta sottopone le lettere a Cossiga e alla Signora Moro. Laporta fa giustamente notare che gli anagrammi, pur nella loro adamantina coerenza e nitida trasparenza nel metodo, devono essere sottoposti a ulteriore verifica. L’indagine filologica ha, invece, una propria autonoma validità; e sgomenta che si sia atteso quasi mezzo secolo per identificarla, per mano di Laporta; il quale, giustamente, rivendica la propria condizione di filologo “dilettante”. Gli esiti, tuttavia, non sono da dilettante

 

Da un autore qualificato un “giallo” dei nostri tempi

Piero Laporta, generale dell’esercito proveniente dall’Arma del Genio, è noto per le sue audaci analisi e le sue provocatorie affermazioni. Conosciuto per la sua franchezza e intelligenza, è una figura rispettata tra quei militari che hanno abbracciato la libertà di espressione e si sono dedicati alla scoperta della verità.

Laporta ha raggiunto l’eco pubblica con il suo recente e controverso lavoro, “Raffiche di bugie a via Fani“, un libro che indaga un evento che ha segnato la storia italiana, il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, avvenuti 45 anni fa. Il libro, autoprodotto, è disponibile su Amazon.

Sconvolgendo la visione consolidata della tragedia, Laporta segue un metodo di analisi unico, basato non sulla ricerca della verità, ma sullo smascheramento delle bugie e delle falsità, volontarie o involontarie, che infestano la narrazione del caso.

Uno dei punti essenziali della sua tesi è che non furono soltanto i terroristi delle BR a perpetrare l’attacco a Moro, ma che ci fosse un coinvolgimento più profondo di professionisti del crimine e dei servizi segreti. Affrontando le inconsistenze e le bugie che, secondo lui, permeano l’intera storia di quel delitto, Laporta si lancia in una revisione dettagliata e audace del caso.

Il libro ha scatenato un dibattito acceso, alimentando discussioni e speculazioni tra coloro che cercano la verità. Nonostante ciò, l’approccio dell’autore, caratterizzato da un’analisi approfondita e ragionata e da un forte coinvolgimento emotivo, non può essere ignorato.

Sorvolando su ogni minimo dettaglio, “Raffiche di bugie a via Fani” non si limita a contestare i fatti accettati, ma aspira a rivelare una verità alternativa, trascinando i lettori in un viaggio alla riscoperta di uno dei periodi più tumultuosi della storia italiana.

Con la denuncia implacabile delle contraddizioni e delle bugie nella storia ufficiale, il lavoro di Laporta mette in discussione non solo l’evidenza accettata, ma anche l’intero sistema di acquisizione della “verità”. In definitiva, la sua opera non mira semplicemente a riaprire un caso vecchio di decenni, ma a sfidare ed esaminare il modo in cui affrontiamo e interpretiamo la storia.

Raffiche di bugie a via Fani” è un vigoroso risveglio per tutti coloro che desiderano andare oltre la narrativa standard e mettere in discussione le apparenti verità. Se siete tra coloro che anelano a capire la nostra storia in tutta la sua complessità, l’analisi di Piero Laporta rappresenta una lettura obbligatoria.

 

 

Disponibilità del libro (sempre aggiornato)

 

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