"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Ritorno in città, di Antonio Delfini (Modena, in vendita presso l’antica libreria G. T. Vincenzi e nipoti, 1931).

 

Ritorno in città

Il primo libro di Antonio Delfini, Ritorno in città, è nato dal desiderio del giovane scrittore modenese di dare voce alla sua creatività e alla propria esperienza di vita. La pubblicazione dell’opera da parte della storica Libreria G.T. Vincenzi e nipoti è stata fondamentale per consentire la diffusione del libro, che è stato stampato dalla Tipografia Cappelli. Oggi, il luogo dove è stato creato il primo libro di Delfini è diventato un bar, ma l’esterna architrave della Libreria G.T. Vincenzi e nipoti testimonia ancora l’importanza culturale che quel luogo ha avuto per la città di Modena. Ritorno in città è solo uno dei tanti esempi di come la passione e la perseveranza di un giovane autore possono portare alla realizzazione di un sogno, diventando un patrimonio culturale per la propria città e per tutta l’Italia.

 

Chi è stato Antonio Delfini

Antonio Delfini è stato uno scrittore, poeta e giornalista italiano nato a Modena il 10 giugno 1907. Tredicenne, si iscrive alla fine del 1920 all’avanguardia giovanile fascista, e in seguito al Partito Nazionale Fascista. Non compie studi regolari e comincia a scrivere nella seconda metà degli anni ’20, grazie alla figura del filosofo Pietro Zanfrognini e a Ugo Guandalini, con il quale fonda e dirige un periodico.

Nel 1931 pubblica “Ritorno in città“, raccolta di brevi prose di chiara matrice baudelairiana. Successivamente, entra in contatto con l’ambiente culturale del Caffè Le Giubbe Rosse di Firenze e stringe amicizie importanti con scrittori come Romano Bilenchi, Carlo Bo, Carlo Emilio Gadda, Tommaso Landolfi, Mario Luzi, Eugenio Montale ecc. Nel 1938 esce il volume “Il ricordo della basca“, raccolta di dieci racconti in cui Delfini crea l’immagine di una Modena insieme reale e immaginaria. Nel 1956 propone una nuova edizione del “Ricordo della Basca“, ampliata da una lunga introduzione autobiografica considerata il suo vero capolavoro. Nel 1962 pubblica l’ultimo libro edito in vita, “Modena 1831, città della Chartreuse“. Muore il 23 febbraio 1963. I suoi Diari sono pubblicati da Einaudi nel 1982 grazie all’interessamento di Natalia Ginzburg.

 

 

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