"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Un raro saggio sul fumetto italiano nel dopoguerra

Appunti sul fumetto italiano del dopoguerra, di Gianni Bono (Genova, Club gli amici del fumetto, 1972).

Sporadicamente appare una copia del raro Appunti sul fumetto italiano del dopoguerra, di Gianni Bono (Genova, Club gli amici del fumetto, 1972) su eBay.

Un libro al momento disponibile in sole sei biblioteche italiane; piuttosto raro imbattersi in una copia “vacante”, come si suol dire. L’autore è un noto storico del fumetto italiano (nato a Genova nel 1949), famoso anche per Guida al fumetto italiano (edizioni del 1994 e 2002-2003).

Il libro tecnicamente è un supplemento a Comics World n°2 dell’Agosto 1972.

 

 

Come è ripartito il fumetto dopo la guerra

Il fumetto italiano ha vissuto un periodo significativo di sviluppo e transizione durante il dopoguerra e negli anni ’50. La sospensione della pubblicazione di diversi fumetti durante la Seconda Guerra Mondiale si è conclusa nel 1945, contribuendo a definire la nuova era dei fumetti italiani.

La scarsità e l’alto costo della carta hanno spinto gli editori alla ricerca di soluzioni innovative. Una di queste era di ridurre le dimensioni dei fumetti e limitare il numero di vignette per pagina, un formato che risparmiava sui costi di stampa. Un esempio chiave è la serie “Albi Tascabili di Topolino” della Mondadori, lanciata nel 1948, che è stato il primo albo a strisce pubblicato in Italia.

Questo periodo ha visto anche la rivitalizzazione di alcune riviste come Il Vittorioso, Il Monello, Intrepido e Corriere dei Piccoli, con nuove proposte e scenari. Mentre alcune riviste hanno continuato a credere nelle proprie scelte editoriali, altre hanno sperimentato nuove avventure e personaggi.

Il dopoguerra ha anche visto la nascita di numerosi fumetti avventurosi, molti dei quali ispirati alla cultura americana. Esempi di questo movimento sono Asso di Picche, Misterix, Amok, Gim Toro e Sciuscià, oltre all’apparizione di nuovi personaggi come Procopio di Lino Landolfi. Il genere western è stato particolarmente popolare, con l’introduzione di Tex Willer da parte di Gianluigi Bonelli, che è divenuto, nel tempo, uno dei personaggi di maggior successo nell’ambito del fumetto italiano.

In parallelo all’espansione dei fumetti d’avventura, è nato un nuovo tipo di fumetto più realistico e rivolto alle lettrici: il fotoromanzo. Questo formato, che abbinava fotografia e narrazione, ha guadagnato popolarità grazie a riviste come Grand Hotel e Bolero Film.

Gli anni ’50 hanno anche visto un notevole successo dei fumetti tascabili. La Mondadori ha portato avanti la testata Topolino in questo formato, dando vita a una lunga e duratura tradizione.

 

 

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