La Spagna è un altro terreno di caccia interessante per i libri rari sui dischi volanti. Come sempre, è difficile fare delle classifiche di rarità, intendo dire classifiche che poi siano realmente attendibili. Il libro spagnolo più raro sugli Ufo è tradizionalmente considerato Ummo, Otro Planeta Habitado (“Ummo, un altro pianeta abitato”) (Madrid, Gráficas Espejo, 1967) di Fernando Sesma.
Il libro è effettivamente rarissimo, in quanto la piccola casa editrice ne stampò poche copie e negli anni il titolo è stato molto ricercato dagli appassionati del mistero, divenendo una presenza poco meno che ectoplasmatica. Ho appena detto “tradizionalmente” perché qualche copia è saltata fuori negli anni anche se, al momento della pubblicazione del presente articolo, di copie disponibili sui principali portali internet non ci sarebbe traccia.
Questo libretto (è un formato sedicesimo) è il n. 39 della collana “Coleccion Hechos y Figuras”. La copertina è divisa a metà da una linea orizzontale. Nella parte inferiore c’è una drammatica rappresentazione di un mostro sconosciuto e terrificante, che però sta sul palmo di una mano. In alto la frase: No es cienciaficcion (“non è fantascienza”). La rilegatura è una misera brossura.
Quello degli ummiti è un caso di contattismo tra i più noti a livello mondiale. L’autore è famosissimo tra gli addetti ai lavori. Fernando Sesma Manzano è un personaggio incredibile. E incredibile è il suo libro.
Da molti ritenuto il titolo spagnolo più raro sui dischi volanti. Personaggio considerato strano dagli stessi spagnoli, poeta, letterato, psicologo, filosofo, pioniere del contattismo nel suo paese; a lui sono stati dedicati vari libri di successo, basta ricordare i lavori di Antonio Ribera ma anche altri più recenti. Il “complice” di cacce bibliofile Marco Mucci di Roma mi racconta che ne ha trovata una copia per puro caso, rovistando in una piccola libreria della provincia spagnola, per una cifra irrisoria nel 2000. Ogni tanto capitano colpi di fortuna.
Basta essere al punto giusto nel momento giusto. Di contro, la valutazione più alta che ho sentito proporre per il libro di Sesma è stata 3000 euro da parte di un collezionista di Valencia. Ma è evidente che non c’è ragionevolezza in simili valutazioni. Io stesso alla fine ne ho trovata una copia dopo che un’altra mi era sfuggita di un soffio in una libreria del centro di Madrid (primi anni Duemila), e finalmente posso anch’io stringere fra le mani una copia del libro “que no se puede hallar” (“introvabile”).
Sostengo da anni, e molti amici bibliofili me ne danno continua conferma, che molto probabilmente c’è un disegno superiore che presiede alla “assegnazione” di certi libri. Non credo alla casualità e alle coincidenze. È come se una mano “guidasse” le ultime copie rimaste di un libro verso certe destinazioni, e non verso altre. Ma è chiaro che se continuiamo su questa falsariga, potrebbe venir fuori che anche i libri hanno un’anima. Già, ma non è forse questo che aleggia nelle nostre teste, talvolta?
Disponibilità del libro (sempre aggiornato)