"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"
prima edizione italiana di Frankenstein

Frankenstein, di Mary Shelley (Roma, D. De Luigi, 1944)

Nascita di un mito (anzi, due!)

Il 16 giugno 1816 è una data che nessun amante dell’horror dovrebbe ignorare. Fu una notte di tempesta e di vento incessante per gli ospiti di una Villa sul Lago di Ginevra, Villa Diodati, i quali, impossibilitati ad uscire, non trovarono niente di meglio che sfidarsi a scrivere racconti del terrore. Tra di loro c’era nientemeno che Lord Byron, accompagnato dal suo medico e segretario personale John W. Polidori. Tra gli altri ospiti c’erano Percy Shelley e la sua compagna Mary Wollstonecraft, e anch’essi presero parte alla sfida.
Il mattino seguente erano così nate due delle creature delle tenebre tra le più popolari per tutto il XX secolo e fino ai nostri giorni: Frankenstein e Il Vampiro, quest’ultimo l’autentico precursore del Dracula di Bram Stoker. La signora Wollstonecraft, infatti, di lì a poco sposerà il suo compagno assumendone il cognome, Shelley, ed è da tutti ricordata come la creatrice di Frankenstein.
Meno noto per il grande pubblico, invece, è il primo Vampiro letterario il cui protagonista presenta già in nuce le tipiche connotazioni del vampiro Stokeriano, ossia un gentiluomo di nobile stirpe, di bell’aspetto, che sugge il sangue alle sue malcapitate vittime di notte, per poi nascondersi o defilarsi di giorno.
Fu l’umile medico-segretario di Byron, ossia John William Polidori, inglese di origini italiane, a creare questa figura, mutuandola dalle caratteristiche di un personaggio (Lord Ruthwen) di un’opera del suo più famoso e talentuoso principale. L’opera di Polidori uscirà solo nell’aprile del 1819, prima in periodico e poi in volume, con il titolo The Vampyre: A Tale (London: Sherwood, Neely, & Jones). Fu attribuita inizialmente allo stesso Byron, il quale ne rigettò energicamente la paternità. Lo stesso anno il libro uscì in Francia, sempre in inglese, con il titolo The Vampyre: A Tale by the Right Honorable Lord Byron (Paris: Galignani, 1819). Ma quale fu la prima edizione italiana? Da sempre i nostri bibliografi riportano un’edizione del 1831, stampata a Udine (probabilmente un’edizione clandestina). Il riferimento lo troviamo nell’opera più importante dedicata alla letteratura “vampiresca”, ossia I vampiri tra noi, a cura di Ornella Volta e Valerio Riva (Milano, Feltrinelli, 1960). I curatori citano pertanto Il Vampiro, novella di Lord Byron del 1831 come prima apparizione dello scritto nella nostra lingua. Tra l’altro il libro non pare posseduto da alcuna biblioteca.
Fabio Giovannini, massimo esperto di letteratura sui vampiri in Italia, fa giustamente notare che il racconto di Polidori ebbe una fama e una popolarità così alta in quegli anni che non si può pensare che la prima edizione italiana sia apparsa solo dodici anni più tardi. Ce ne deve essere stata qualcun’altra nel frattempo. Ma nessuna biblioteca italiana sembra venire in soccorso del curioso bibliografo deciso a vederci chiaro.

[foto di Cristian Scalambra]

Ultim’ora: Fabio Giovannini segnala che nel periodico Il Raccoglitore, anno 1820, vol. VII, Milano, esiste una versione raccontata del Vampiro di Polidori, a cura di Davide Bertolotti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Disponibilità dei libri citati (sempre aggiornato)

 

 

Compralo su eBay

Shelley - FRANKENSTEIN - (De Luigi, 1944) Il Romanzo Nero

EUR 499,00  

Compralo su eBay per soli: EUR 499,00
Compralo su eBay

Compralo su eBay

lord ruthwen il vampiro nodier stampa alternativa

EUR 15,00  

Compralo su eBay per soli: EUR 15,00
Compralo su eBay

Questo sito web partecipa al Programma di affiliazione eBay e potrebbe percepire benefit fornendo collegamenti ai prodotti sui siti regionali di eBay.

Tag

Aste

sempre aggiornate

Tolkien

Harry Potter

stephen king

Dracula

R. R. Martin

Futurismo

BIBLIOFILIA

Occasioni

In Scadenza

Altri articoli sul Blog

Futurismo: volantini pubblicitari e inviti di mostre (1927) e miniature di libri futuristi (1992)

Interessante lotto di materiale futurista d’epoca e recente, ed esattamente 3 volantini pubblicitari del Cordial e Bitter Campari del 1927, un invito alla mostra Depero Futurista del 1992 e una pubblicazione di Stampa Alternativa (1996) in cofanetto con riproduzioni di libretti futuristi in miniatura e cartoline.

Uno sconosciuto romanzo ‘futurista’ ambientato in Libia: “Maktub!” di Mario De Rosa (Criscuoli, 1935)

Rarissimo libretto presente solamente alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze e alla Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli. C’è un omonimo romanzo di Paulo Coelho del 1994, che però sembra non aver nulla a che vedere con questo. Da approfondire.

Al Salone della Cultura di Milano il concept book “Sfere ebbasta” di Magysto

Un “concept book” al Salone della Cultura di Milano, un’opera articolata in 21 volumi divisi in 3 “Set” di 7 libri ciascuno. Si intitola “Sfere ebbasta” e ogni volume presenta una strofa al frontespizio; le strofe assemblate formano una canzone.

Pallottola Santa

Pallottola Santa, Luis Miguel Rocha

ROMA PORTA PORTESE LIBRI Domenica 3 Dicembre 2017. Su una bancarella di Via Ettore Rolli, altezza n° civico 10, è stato avvistato un libro dello scrittore portoghese Luis Miguel Rocha (1976-2015): “Pallottola santa”, pubblicato in prima edizione a ottobre 2007...

Due copie in asta dell’ambito libro cult “Architettura radicale” di Navone e Orlandoni (1974)

Il lavoro di Paola Navone e Bruno Orlandoni è diventato un pezzo raro e ambito, sempre proposto a valutazioni ragguardevoli. In particolare la copertina con il gorilla lo ha reso un vero e proprio libro cult su un argomento di confine come l’architettura radicale.