"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Quando un libro è fonte di ispirazione, è sempre gradito (al di là del contenuto)

 

di Aldo Lo Presti

 

Non siamo mai andati sulla Luna, di Bill Kaysing (Roma, Cult Media Net, 1997)

 

 

La costruzione di un mito


Ci sono alcuni “mattoni” fondamentali che formano le basi delle nostre convinzioni. “Mattoni” che, se venissero inaspettatamente a mancare, minerebbero notevolmente i “palazzi” che abbiamo costruito su di essi.
E qualcuno rischierebbe seriamente di crollare. La conquista della Luna, cioè la corsa delle due superpotenze USA e URSS durante la cosiddetta “guerra fredda” a colonizzare lo spazio con l’invio dei primi satelliti, fino alla progettazione e attuazione del primo sbarco umano sulla Luna, è una delle avventure ritenute di più alto profilo portate a termine dall’umanità.
Potete quindi ben immaginare cosa potrebbe succedere alla nostra autostima (si intende la autostima collettiva dell’umanità) se qualcuno cominciasse a crearci dei dubbi.
E dei dubbi in realtà sono stati sparsi. Hanno cominciato gli stessi americani, non i sovietici, che pure erano usciti sconfitti dal confronto. Che nessun essere umano fosse di fatto sbarcato sulla Luna si cominciò a parlarne durante il 1968. Un anno in anticipo al fatto, quindi, qualcuno allora già affermava che l’attuale tecnologia non permetteva quanto si dichiarava. E in molti ci hanno creduto.

[da “Libri scomparsi nel nulla“, di S. B. – Edizioni Simple, 2007]

 

Se c’è un libro veramente raro questo è proprio il volumetto stampato in self publishing nel 1976 da Bill Kaysing intitolato We Never Went to the Moon, che può essere considerato la “Bibbia” dei complottisti di tutti i paesi di tutto il mondo, compreso il nostro, quindi, che, notoriamente è quello dove nascono i Poeti, i Santi ed i Naviganti-Negatori nel mare magnum del web.

Un libro che, in un sito statunitense di compravendite on-line, è stato, giustamente, definito “l’iniziatore del movimento della bufala dello sbarco sulla luna”.

L’edizione italiana edita per la casa editrice romana Cult Media Net edizioni di Corso Trieste, nella traduzione di Publio Liberi e Neil Red progetto grafico Studio Di Notte (?) con la supervisione dell’americana BookingHam, stampata nel mese di ottobre 1997 presso la GraphicArts di Pontedera, risulta adattata e aggiornata nonché arricchita del capitolo intitolato La storia delle foto, di una “ciliegina” finale e della prefazione dell’Editore italiano.

Il volume rappresenta il numero uno dell’anno primo di “Pensare” periodico mensile di carattere sociale e culturale datato 23 dicembre 1997, il cui direttore responsabile risponde(va?) al nome di Daniele Vanni.

Il cacciatore di libri, nel suo fantascientifico (e quindi reale) volume intitolato Libri scomparsi nel nulla…e altri che scompariranno presto (prefato da Oliviero Diliberto con uno scritto di Massimo Gatta, edito per conto delle Edizioni Simple di Macerata nel gennaio del 2017), lo dice “raro e di norma non reperibile”, descrivendone perfettamente la cover:

“La copertina […] è una fine realizzazione grafica, che ha al centro un oblò rettangolare nel quale è raffigurato un astronauta su quello che sembra essere il suolo lunare ma che, sfogliando la copertina, appare come un inaspettato set cinematografico”, svelando, in poche battute, la “bufala” di cui sopra.

Ma perché, da Roma, è sembrato necessario recarsi sino a Pontedera per stampare il libro, così vicino, cioè, alla “Pietra sospesa” italiana per eccellenza, quella torre di Pisa “mysteriosamente” costruita “già pendente”, sfidando, cioè, tutte le leggi della fisica? Perché l’editore italiano non ha firmato la sua prefazione? Perché anche il traduttore e il curatore del volume hanno voluto seguirne le “orme”? Perché, infine, ed il mystero qui si infittisce, è scomparso nell’edizione italiana il coautore del libro, Randy Reid?

Tutti questions points ai quali non siamo in grado di rispondere, a meno che la vasta comunità dei Negatori già evocata, non deciderà di venirci in soccorso, magari consultando meglio di noi il volume collettaneo The meaning of life, di G. Chapman, J. Cleese, T. Gilliam, E. Idle, T. Jones e M. Palin (PlugS EditionS, 1983), venerato gruppo di terrapiattisti, e da chi scrive.

Notate bene. il “nostro” volume, acquistato ad un euro e mezzo nella più generosa bancarella romana mai incrociata, riporta, nella “Ciliegina” finale, la citazione di un fumetto di Dylan Dog, il n. 131 intitolato “Quando cadono le stelle” che a queste pagine si è ispirato, al quale fumetto noi ci permettiamo di aggiungere, oggi, quello intitolato “Cospirazione luna” di Martin Mystère (il personaggio bibliofilo per eccellenza!), soggetto di Alfredo Castelli e Stefano Vietti (disegni di Enrico Bagnoli, Maurizio Gradin e Giancarlo Alessandrini per la sola copertina) uscito come n. 295 del 2008 dell’incredibile, insostituibile, immaginifica e magica serie originale!

 

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