"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Un’opera pioniera ma non gradita da tutti

 

Astronauci: powieść fantastyczno-naukowa (trad. “Astronauti: romanzo di fantascienza“) è il primo romanzo di fantascienza di Stanisław Herman Lem (1921-2006), prolifico e brillante scrittore polacco che ebbe il merito di coniugare la fantascienza con il romanzo filosofico.

 

Probabilmente l’opera che gli rese maggiore fama fu Solaris (1961), per tre volte trasposta al cinema in film di differente impostazione nel 1968, 1972 e 2002.

Astronauci fu comunque il debutto letterario di Lem, almeno in forma di libro vero e proprio – e pertanto non prendendo in considerazione il racconto The Man from Mars del 1946.

Con Astronauci Lem però fu molto autocritico nonostante l’impatto favorevole e a un certo punto si dimostrò del tutto riluttante nel concedere i diritti per successive ristampe, soprattutto all’estero.

La critica lo considera uno dei primi romanzi della cosiddetta “narrativa socialista“, che racconta le conseguenze di una guerra globale con l’uso di armi nucleari.

L’autore contrappone chiaramente la società della Terra, che ha seguito la via dell’umanesimo e dell’auto-miglioramento, avviandosi alla scoperta delle stelle, e la società estinta di Venere, che si è concentrata sulla guerra e, di conseguenza, si è autodistrutta.

 

Minaccia da Venere

 

Anno 1998 dopo Cristo. Novanta anni dopo la caduta del meteorite di Tunguska (30 giugno 1908), nell’area viene scoperta una bobina di origine aliena con un nastro inciso magneticamente.

Come risultato della decifrazione delle registrazioni dalla bobina scoperta, le potenze della terra apprendono che nel 1908 una nave venusiana inviata per la ricognizione si era schiantata al suolo proprio nell’area di Tunguska, nella Siberia orientale.

Dalla registrazione si evince, inoltre, che i venusiani volevano distruggere l’umanità e conquistare la Terra, ma l’improvvisa caduta e distruzione della loro nave da ricognizione potrebbe averlo impedito. I terrestri inviano quindi la navicella spaziale atomica “Kosmokrator” su Venere per scoprire se la minaccia persiste ancora.

 

Le edizioni polacche

 

La prima edizione polacca è quindi Astronauci: powieść fantastyczno-naukowa, di Stanislaw Lem (Warszawa/Krakowie, Spółdzielnia Wydawniczo-Oświatowa “Czytelnik”, 1951).

Il libro è molto ricercato, da sempre, e spunta ormai valutazioni molto alte, dell’ordine di migliaia di euro.

La copertina è disegnata da Jan S. Miklaszewski (1907-1982), celebre artista che illustrò in patria le principali opere di Dostoevsky e Nietzsche.

 

 

Nella mini galleria che segue si riscontrano le copertine delle prime quattro edizioni polacche.

 

Le altre edizioni

 

La prima traduzione del libro dello scrittore polacco fu in lingua tedesca, con: Der Planet des Todes [trad. “Il pianeta della morte“], di Stanislaw Lem (Berlin-DDR, Verlag Volk und Welt, 1954), seguita dall’edizione in lingua ceca: Astronauti, di Stanislaw Lem (Praha, SNDK-Státní nakladatelství dětské knihy, 1956) e slovacca: Astronauti, di Stanisław Lem (Bratislava, Mladé Letá, 1956).

Fu poi la volta dell’edizione in lingua russa: Astronavty, di Stanislav Lem (Moskva, Molodaya Gvardiya, 1957) e a seguire di quella olandese: De dreigende planeet [trad. “Il pianeta minaccioso“] di Stanisław Lem (Amsterdam, Pegasus, 1957) e ungherese: Asztronauták: fantasztikus-tudományos regény [trad. “Astronauti: un romanzo fanta-scientifico“], di Stanisław Lem (Budapest, Móra Ferenc Könyvkiadó, 1957).

Alcune tirature dell’edizione ungherese del 1957 – come mi fa notare Lóránt Szabó della Földvári Books di Budapest – furono stampate a Bucuresti in Romania, in quanto è probabile che fosse un’edizione congiunta dell’ungherese “Móra” e degli editori rumeno-ungheresi “Ifjúsági“. Tali collaborazioni erano comuni tra gli editori in lingua ungherese della “madrepatria” e dei paesi vicini.

 

 

 

In lingua bulgara il libro uscì come: Astronavti: naučno-fantastičen roman, di Stanislaw Lem (Sofiâ, “Narodna mladež”, 1958).

Molto bella ed evocativa la copertina dell’edizione rumena: Astronauţii, di Stanisław Lem (Bucuresti, Tineretului, 1964), la quale era stata preceduta due anni prima dall’edizione francese: Feu Vénus [trad. “Venere di fuoco“], di Stanisłas Lem (Paris, Gallimard, 1962).

Si sa poco delle tirature delle varie edizioni, I dati certi sono relativi all’edizione russa, che fu di 90.000 copie, e a quella bulgara, che invece raggiunse i 10.000 esemplari. Attualmente notiamo sul mercato alcune copie di queste edizioni a prezzi interessanti, neppure lontanamente paragonabili a quelli della prima edizione polacca. Alcune edizioni, tuttavia, sembrano veramente difficili da localizzare e di loro mancano statistiche di passaggio sul mercato dell’usato e antiquario per azzardare una valutazione efficace. Infine, curioso il fatto che l’edizione ceca del 1956 uscì per un editore di libri per bambini.

 

 

Il caso della lingua inglese

 

A tutt’oggi Astronauci non è ancora stato tradotto in lingua inglese.

 

Un caso veramente interessante Si potrebbe supporre che, almeno a livello universitario, una traduzione sarebbe stata quanto meno auspicabile per lo studio di uno scrittore così importante sotto il profilo culturale, letterario e politico in un periodo delicato come la cosiddetta “guerra fredda”.

In America, nel Regno Unito e in altri paesi di lingua inglese, infatti, il romanzo non è stato tradotto in quanto ritenuto un contenitore di elementi di propaganda politica “comunista” nello stile dei primi anni ’50. Come fa notare però Lech Keller in Visions of the Future in the Writings of Stanislaw Lem, sia pur rimanendo un punto di vista plausibile, l’opera rimane leggibile anche oltre 70 anni dopo essere stata scritta. Cioè il suo taglio propagandistico non ne inficia il godimento come opera letteraria d’evasione.

 

L’edizione italiana

 

1° ed. italiana (1963)

La prima – ed unica – edizione italiana di Astronauci è stata Il pianeta morto, di Stanislaw Lem (Milano, Baldini e Castoldi, 1963). Traduzione di Elena Strada Montiglio.

La scelta dell’editore milanese di variare il titolo originale (che in italiano sarebbe dovuto essere “Astronauti”, forse poco evocativo per il gusto nostrano quando si tratta di fantascienza…) non è una scelta isolata. Altri editori, a partire da Verlag Volk und Welt di Berlino est fin dal 1954 (“Il pianeta della morte“), avevano percorso strade simili.

Come si è visto prima, ci sono infatti i casi dell’edizione olandese, uscita come De dreigende planeet [trad. “Il pianeta minaccioso“] di Stanisław Lem (Amsterdam, Pegasus, 1957) e soprattutto dell’edizione francese: Feu Vénus [trad. “Venere di fuoco“], di Stanisłas Lem (Paris, Gallimard, 1962). Quest’ultima assegna un titolo pressoché unico.

 

 

 

 

Disponibilità delle edizioni citate (sempre aggiornato)

 

Astronauci: Powiesc fantastyczno-naukowa, LEM, Stanislaw. Spoldzielnia Wydawniczo-Oswiatowa ‘Czytelnik “, 1951

EUR 1.020,00 circa
Disponibile su ABEBOOKS
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le aste sono in continuo aggiornamento
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Asztronauták, Stanislaw Lem

EUR 16,00 circa
Disponibile su ANTIKVARIUM.HU
Compralo Subito per soli: EUR 16,00 circa
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Stanislaw Lem – Astronautii (tineretului, 1964)

EUR 5,00 circa
Disponibile su OKAZII.RO
Compralo Subito per soli: EUR 5,00 circa
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