"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Vade Retro. Arte e Omosessualità – Da von Gloeden a Pierre et Gilles. L’amicizia amorosa, a cura di Vittorio Sgatbi; Eugenio Viola (Milano, Electa, 2007)

 

L’arte si presta alle censure e agli scandali anche di più dell’editoria. Così come alcuni libri non vedono mai le vetrine delle librerie, pur stampati, tantissime mostre vengono chiuse il giorno stesso dell’inaugurazione, per le ragioni più diverse. E i cataloghi già stampati sono di conseguenza accatastati in qualche sgabuzzino in attesa dell’invio al macero.

Un personaggio che ne ha viste di tutti i colori su questo versante è Vittorio Sgarbi. Si ricorderà la sua presa di posizione nel 2007 – una delle tante – riguardo la mostra (e relativo catalogo) Vade Retro. Arte e Omosessualità – Da von Gloeden a Pierre et Gilles. L’amicizia amorosa.

Vittorio Sgarbi ed Eugenio Viola idearono e promossero questa mostra fotografica e pittorica, prevista a Milano, presso il Palazzo della Ragione, a partire dal luglio 2007. Ma l’evento fu ostacolato sul nascere, prima fu rifiutato il titolo originale dato alla mostra, Ecce (H)omo, e poi fu imposto il divieto di ingresso ai minori.

Ma già il giorno dell’apertura a luglio erano infuriate le polemiche per via di un’opera di Paolo Schmidlin che ritraeva papa Benedetto XVI in mutande, parrucca bianca, autoreggenti e mano sul seno, fatta rimuovere a forza, complice anche un intervento del sindaco Letizia Moratti. Anzi, il sindaco ordina che in tutto siano rimosse dieci opere, a suo dire oltraggiose, e che il catalogo, già stampato in ventimila copie, venga macerato.

 

Gli organizzatori, pertanto, indispettiti da questi provvedimenti, decidono di chiudere definitivamente l’esibizione, che poi si terrà a Firenze presso la Palazzina Reale di Santa Maria Novella, a cavallo fra 2007 e 2008.

Si accende nel frattempo un interesse da prima tiepido e poi sempre più marcato verso questo catalogo. Si inseguono voci, si sprecano ipotesi, qualcuno parla di una ristampa con una copertina differente. Ma a tutt’oggi nulla di questo è successo. Il catalogo, alla fine, al macero non sembra esserci andato. Sgarbi in quelle settimane concitate annunciò addirittura di aver rilevato lui l’intera tiratura (oltre ad aver comprato l’opera pietra dello scandalo per la sua collezione privata). A vedere adesso i portali librari sembrerebbe che qualche copia sia comunque scampata alle orde di Erode. Una di queste, finita negli Stati Uniti, viene venduta a 800 dollari.

 

 

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