“Uno spettro s’aggira”
di Carlo Ottone
“Uno spettro s’aggira”. Questo era l’incipit del Manifesto del Partito Comunista scritto dalla coppia di Karl Marx e Friedrich Engels, pubblicato a Londra nel 1848. Quello spettro mise in allarme le cancellerie degli stati Europei, ma nel corso dei lunghi decenni lo spettro non si è più fatto vedere, si è perso, e, a dire il vero, è ancora alla ricerca di se stesso.
Nell’ultimo decennio del secolo scorso, quando crollava l’impero comunista, si affacciava un altro spettro, anche questa volta mise nel panico, non le cancellerie, i tempi erano cambiati dal 1848, ma la potenza dei mas media italiani.
Usò il loro stesso metodo “Il medium è il messaggio” ovvero sia creò “ Interferenze, beffe e plagi” usando la stampa per pubblicare testi politici, burle, colpendo colossi come Mondadori, la Rai o la Biennale di Venezia, questo spettro, inafferrabile, ha un nome, o meglio un’entità: Luther Blissett, un personaggio di una “singolarità multipla”, un nome collettivo che chiunque è libero di adottare senza chiedere il permesso a nessuno. Nessun diritto d’autore; non rappresenta nessuno. È un collettivo che ha per obiettivo la messa in crisi delle appartenenze identitarie, la produzione di sabotaggi comunicativi capaci di creare panico mediatico.
Luther Blissett è un sabotatore, un guerrigliero culturale, portatore, sano, di panico nei media. Come disse un filosofo statunitense, Oliver Norvel Hardy (1892-1957), anche lui lavorava in copia con Arthur Stanley Jefferson (1890-1965): “Due teste un solo cervello“.
Parafrasando questa massima, la personalità multipla di Luther Blissett è fatta di molti cervelli che possono trovarsi persino in disaccordo tra di loro, ma colpiscono uniti, prima ancora della rete, in un assalto alla cultura e ai mezzi di comunicazione. La produzione di questo “esercizio di filosofia pratica” è stata ora raccolta e pubblicata a cura di Duccio Dogheria e Silvano Zingoni, anche loro una coppia, in Luther Blissett. Bibliografia di una guerra psichica (Pitigliano, Le StradeBianche di StampAlternativa, 2022).
Con questo lavoro hanno agevolato i futuri ricercatori.
Così fra cento o duecento anni gli storici, spulciando tra i giornali, i libri, i film, i dischi, ecc. del nostro periodo, disegneranno l’immagine di un tale chiamato Luther Blissett, eccezionalmente eclettico, e lo considereranno uno dei perni politici e culturali della fine del XX secolo.
Innumerevoli le imprese e gli scritti di Luther Blissett che in questo libro trovano sistemazione per date a partire dal 1993 fino agli anni 2000.
[…]quando alcuni iniziatori del progetto decisero di abbandonare definitivamente l’utilizzo del nome multiplo per abbracciare altre esperienze […]
Una miniera di informazioni (da decodificare…)
Ma lo spettro del nostro non ha smesso di aleggiare, l’ultima segnalazione bibliografica è un lavoro di tal Exter Bullshitt (anagramma di Luther Blixsett), Cazzari e capitale, del 2021, un détournement di un testo operaista del 1971.
Luther Blissett. Bibliografia di una guerra psichica si apre con una prefazione di Vittore Baroni, persona informata sui fatti, che scrive:
Stilare una bibliografia è già di per sé un atto di resistenza culturale, in quest’epoca che sempre più tende ad appiattire e uniformare i saperi e smaterializzare i supporti editoriali, ed è un risultato che appare ancora più encomiabile nel caso di un autore tanto sfuggente e camaleontico, occultato in scatole cinesi identitarie, che più di altri quindi necessita di strumenti di studio e decodificazione.
E gli autori hanno stilato una bibliografia che comprende 193 voci bibliografiche di questo “ multividuo” i cui scritti sono “trasparenti per i lettori e opachi per i media“; sì, i media, le vittime preferite di Luther Blissett.
Gli autori ricordano la beffa tentata alla trasmissione Rai Chi l’ha visto?, che aveva avviato le ricerche di un fantomatico illusionista inglese (per l’appunto Luther Blissett), fino alla burla fatta alla “grossa casa editrice”, come dice Marcello Baraghini, Mondadori, che aveva pubblicato, con tanto di copyright, un manifesto a firma del “nostro”, subito sbeffeggiato dall’autore in quanto altro non era che una accozzaglia di testi trovati in rete. Nelle centoventisei pagine del lavoro vi troverete altri di esempi di “terrorismo mediatico”, con riferimenti a siti in cui approfondire la ricerca.
Un bel lavoro, un documento della guerra psichica in atto, ma come scrivono gli autori: “questo lavoro bibliografico non trae alcuna conclusione, né tanto meno esprime giudizi: l’intento è quello di offrire uno strumento, il più completo possibile, ma non per questo definitivo per un approccio a Luther Blissett basato sulle fonti“.
La speranza è che quest’opera di raccolta sia solo l‘inizio, in quanto vi sono altri lavori del “multividuo” in cui scrive di cucina, di cucine libertarie, perché sono “vicende che dobbiamo apprendere e fare conoscere se confidiamo ancora in una credibile giustizia, nell’uguaglianza, se vogliamo almeno tentare di consegnare all’umanità futura una sorte migliore dell’attuale“, e Luther Blissett ci ha provato.
Disponibilità del libro più altri dell’universo Luther Blissett (sempre aggiornato)