Władysław Bukowiński: un servo di Dio e un martire della Fede
Omnipresente nel cuore dell’Europa dell’Est, la figura di Władysław Bukowiński emerge come un faro di speranza nella costellazione dei santi e dei beati della Chiesa Cattolica. Nato il 22 dicembre 1904 a Berdyczów nell’attuale Ucraina, Władysław Bukowiński iniziò ad assurgere a baluardo di devozione e coraggio a metà del XX secolo, arricchendo con la sua testimonianza la storia dell’Europa assediata dalla seconda guerra mondiale e dalla guerra fredda.
La formazione sacerdotale di Bukowiński ebbe luogo a Cracovia, dove fu ordinato a mano dell’arcivescovo Adam Stefan Sapieha il 28 giugno 1931. Mise subito in pratica il suo ministero in loco prima di chiedere di trasferirsi a Łuck nel voivodato di Volinia, dove si impegnò nell’evangelizzazione e nell’assistenza ai concittadini polacchi, fino al gennaio 1945.
Non appena nominato parroco della cattedrale di Łuck, Bukowiński dovette affrontare il suo primo arresto da parte dell’NKVD sovietico il 22 agosto 1940. Benché condannato ai lavori forzati, riuscì a sopravvivere e tornò al suo servizio nella cattedrale durante l’occupazione tedesca. Si distinse per la protezione dei più deboli, salvando vite ebree, assistendo prigionieri e le loro famiglie e opponendosi al nazionalismo ucraino.
La sua determinazione non si fece meno ardente quando fu arrestato per la seconda volta nella notte tra il 3 e il 4 gennaio 1945 insieme ad altri esponenti ecclesiali. Nel 1946 venne condannato a dieci anni di lavori forzati nelle miniere di Karaganda, nell’odierno Kazakhstan. Nonostante le condizioni disumane, continuò a svolgere il suo ministero a Karaganda, dove permase fino alla sua morte il 3 dicembre 1974.
Lungo il sentiero verso la santità, il processo di beatificazione di Bukowiński venne avviato a Cracovia, con la fase diocesana che iniziò il 19 giugno 2006. Dopo la valutazione dei cardinali e vescovi della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto che dichiarava Bukowiński Venerabile il 22 gennaio 2015.
Il momento decisivo arrivò quando papa Francesco promulgò anche il decreto riguardante un miracolo attribuito alla sua intercessione. Fu infine proclamato Beato, nella Cattedrale di Nostra Signora di Fatima a Karaganda, l’11 settembre 2016, dove oggi riposano i suoi resti mortali.
Un libretto introvabile
L’11 settembre 2016, presso la Cattedrale di Nostra Signora di Fatima a Karaganda, in occasione della cerimonia di beatificazione, fu distribuito ai presenti un libretto bilingue (russo/italiano) per seguire la cerimonia e i canti. Il libretto fu: Beatificazione del venerabile servo di Dio Ladislao Bukowinski sacerdote diocesano (Karaganda, Credo, 2016).
Disponibilità di opere e libretti riguardanti Władysław Bukowiński (sempre aggiornato)