"Ci sono libri che da prede si trasformano in predatori. Temete i loro morsi, bibliofili"

 

Un oscuro scrutare

 

di Carlo Ottone

 

Camera oscura, di Luca Moccafighe (Valencia, El doctor Sax. Beat & Books, 2023).

 

Camera Oscura è l’ultimo lavoro di Luca Moccafighe, classe 1969, già autore di saggi sugli artisti Jeff Buckley e Nick Cave (cantanti), Dario Fo; traduttore di Jack London, Georg Buchner (drammaturgo), Aleister Crowley (esoterista) e Lawrence Ferlinghetti (scrittore beat).

 

L’ultima di copertina ci ragguaglia che nel 2020 ha pubblicato Ombra mai fu, la sua prima prova di narrativa pura. Ora questo Camera oscura, che sono anche i titoli che l’autore dà ai due racconti del libro. CAMERA (oggi), il primo, che ha un incipit che ci porta dalla prime battute a trovarci di fronte ad una situazione narrativa Kafkiana, ma che, a mio parere, non è.

Quando il signor Carlo uscì di casa per affrontare una nuova e opprimente giornata, per avviarsi a raggiungere il suo opprimente posto di lavoro, ancor prima di arrivare alla fermata dell’autobus che distava duecento metri dalla sua abitazione, anche il caldo era opprimente”.

Opprimente la chiave di lettura della vicenda che coinvolge il signor Carlo (così sempre citato nel testo), e per rendere più opprimente la vicenda anche “Il cielo intanto si era annuvolato ed emanava una luce strana, c’era una tonalità di grigio che stava avvolgendo il colore predente, ed il blu stava sparendo come se si trovasse fra le spire di un rettile”.

La vicenda si svolge in una mattinata in cui il signor Carlo non riesce ad andare al lavoro, si trova “vittima” di eventi per cui gira sempre in tondo senza mai raggiungere il posto di lavoro: autobus che si fermano nel mezzo del tragitto, fermate saltate, taxi che si fermano sotto una torrenziale pioggia, soste in bar desolanti in cui viene aggredito, senza mai raggiungere il posto di lavoro.

“ […] era un uomo sconfitto da una sola mattinata”, per poi perdersi in un parco dove “Nessuno la vide ma più né ebbe sue notizie”.

Lo scrittore, di fantascienza e non solo, Philip K. Dick (a cui devo il titolo di questo pezzo) tenne nel 1977 una conferenza il cui titolo era “Se questo mondo vi sembra spietato, dovreste vedere cosa sono gli altri”. Dick sosteneva che esiste una invisibile rete che separa la nostra realtà da una realtà parallela e che ogni tanto in questa rete vie è un buco in cui le due realtà si mischiavano, ebbene al signor Carlo è successo questo è entrato in una realtà parallela, un episodio temporale che, forse, non gli ha permesso di raggiungere il posto di lavoro ma l’ha “liberato” dell’opprimente giornata, cosa che non accade ai personaggi di Kafka, sempre chiusi nel loro girone infernale.

Il secondo racconto OSCURA (ieri) inizia, anche qui, con un incipit rivelatore della vicenda. “Privarsi di un tepore guadagnato durante una notte intera di inverno è spiacevole, ma lo è ancor più alzarsi preda di una sensazione strana di cui non si conosce né l’origine, né il volto“. Era ciò che stava accadendo a don Gregorio […] ”il quale crede di aver perduto la fede“. Mi era tutto indifferente…le parole che pronunciavo, la lettura delle Sacre Scritture, i fedeli…persino l’altare e il cocefisso…sembravo un operaio in fabbrica che ogni giorno ripete gli stessi movimenti…”sulla fede di don Gregorio si è depositata un ombra, peggio “E se Satana fosse arrivato a tentarlo o a distoglierlo dalla fede?” .

Per distrarsi si concede una pausa dalla vita di pastore di anime della sua parrocchia, va in città dove “Forse per la prima volta in vita sua venne colpito da una creatura dell’altro sesso […] ma forte della missione da compiere, di solito qualla fascinazione non durava più di qualche secondo”, una fascinazione che si ritrova anche nei sogni, e qui l’autore ci da un passaggio letterario gustoso. “Quando si risvegliò, vide che la sua mano era armata ed il colpo era esploso […]”.

La donna si presenta in chiesa per una confessione, don Gregorio ricorda che “[…] dal pannello traforato del confessionale che divideva i loro volti, quando lei parlava le usciva dalla bocca un alito caldo che lambiva il viso di lui come piume che lo accarezzavano leggere e lo scaldavano” , la fede vacilla, chi era quella donna, il diavolo o Dio? Il parroco ha una “discussione“ con Dio, a cui chiede un segno che non arriva “ SI’, CERTO, ORA TE LO MANDA IL SEGNALE, STUPIDO! ILLUSO!” (in maiuscolo nel testo, come un coro greco), Dio, o meglio il crocefisso non risponde e don Gregorio si accanisce con un’ascia, nella colluttazione perde un occhio, ma sarà quell’occhio che gli permette di vedere meglio.

Ho perso un occhio per vedere Dio, tanto mi è costato! Eppure, io vi dico, vorrei perdere anche l’altro pur di essere di nuovo ammesso alla luce del suo volto. E’ difficile obbedirgli miei fedeli, perché obbedire a Nostro Signore, significa disobbedire a noi stessi”.

Due racconti, due personaggi in cui “Lo smarrimento non sempre ha un’accezione positiva, può invece rilevarsi fatale: è quanto accade ai protagonisti della due vicende qui raccontate , solo in apparenza distanti nei luoghi e nel tempo. Quando l’abisso non solo ci sta guardando, ma forse ci sta venendo incontro”. Un plauso all’“oscura” copertina.

 

Breve storia della casa editrice El Doctor Sax

Gabriele Nero è un giovane editore italiano che ha deciso di seguire la sua passione per i libri e di realizzare il suo sogno di aprire una libreria indipendente a Valencia, in Spagna. Gabriele è partito da Torino nel 2008 con pochi bagagli e tanta voglia di vivere una nuova avventura in una città diversa. Dopo alcuni mesi, ha trovato lavoro in una libreria e ha capito che quella era la sua vera passione. Purtroppo, la libreria in cui lavorava ha chiuso a causa della crisi economica, ma Gabriele non si è arreso e ha continuato a formarsi nell’ambito editoriale partecipando a corsi e stage presso università e case editrici italiane e spagnole.

A trent’anni, Gabriele ha deciso di mettere in pratica tutto ciò che aveva imparato e ha deciso di aprire la sua libreria indipendente, El Doctor Sax, di chiara connotazione beat e si trova nel cuore di Valencia. Gabriele ha deciso di seguire fino in fondo i suoi sogni e di dare una forma a tutto ciò che aveva imparato nel corso degli anni. La libreria El Doctor Sax è diventata poi casa editrice, fino a costituire un punto di riferimento per tutti gli appassionati di letteratura e poesia e Gabriele continua a lavorare per portare avanti il suo progetto editoriale, con l’obiettivo di scoprire nuovi talenti e di dare voce a nuove voci della letteratura contemporanea. La storia di Gabriele ci insegna che seguire i propri sogni è possibile, anche quando sembra che tutto vada contro di noi. Basta avere la passione giusta e la determinazione per realizzare tutto ciò che si desidera.

Al Salone del libro di Torino 2023 potete trovare lo stand di El Doctor Sax presso il Padiglione 2, Stand K21.

 

 

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