"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"
Chiama Radio Alice, di Marcello Berti (Lugo – RA, Walberti, Ottobre 1977).

 

In un’epoca di grande trasformazione sociale come gli anni ’70, il problema delle radio libere fu molto sentito. Con il terrorismo che stava mettendo in ginocchio la repubblica, con gli scontri di piazza e le inquietudini dei centri sociali, concedere la libertà sulle frequenze costituiva un azzardo che nessuno voleva avvallare.

Fece epoca l’irruzione della polizia (trasmessa in diretta sulla stessa radio) presso la sede di Radio Alice, una radio bolognese gestita da studenti universitari (quasi tutti del DAMS) che – senza permessi ed autorizzazioni – trasmettevano quasi ininterrottamente qualsiasi tipo di programma, sociale, di protesta e culturale. Il loro motto era: dare voce a chi non ha voce.

I suoi fondatori si erano impossessati di un potente trasmettitore militare preso da un carrarmato statunitense dell’ultimo conflitto mondiale e con quello, dalla soffitta di un appartamento sito in via del Pratello di Bologna, trasmisero fino alla sera del 12 marzo 1977, quando la polizia fece irruzione, arrestò tutti i presenti e in seguito distrusse i macchinari.

Ascolta l’audio dell’irruzione della polizia a Radio Alice (12 marzo 1977)

 

 

Un vero e proprio introvabile

Su Radio Alice c’è un libro pressoché introvabile, Chiama Radio Alice, di Marcello Berti (Lugo – RA, Walberti, Ottobre 1977). Sebbene – stranamente – non faccia cenno a quei drammatici momenti del 12 marzo, il libro è una testimonianza fresca e genuina di quell’anno, e sfogliandolo sembra quasi di sentire parlare e trasmettere i giovani protagonisti di allora, Valerio, Mauro, Antonio, e le frequenze clandestine di una radio che ha fatto la storia della libera informazione.

 

 

Disponibilità del libro (sempre aggiornato)

 

Questo sito web partecipa al Programma di affiliazione eBay e potrebbe percepire benefit fornendo collegamenti ai prodotti sui siti regionali di eBay.

Tag

Aste

sempre aggiornate

Tolkien

Harry Potter

stephen king

Dracula

R. R. Martin

Futurismo

BIBLIOFILIA

Occasioni

In Scadenza

Altri articoli sul Blog

Rarissimo futurista in asta: “Il volo a vela” di Vittorio Bonomi e Camillo Silva (1932)

Libro estremamente raro, la copertina era pressoché sconosciuta. Da indagare l’artista autore del disegno; il libro risulta presente in sole sei biblioteche.

“L’Asino d’oro” di Apuleio nelle Assonanze di SE Edizioni al mercatino

ROMA PORTA PORTESE Domenica 25 Aprile 2021 Avvistata una copia della pregevole edizione tradotta da Massimo Bontempelli de “L’Asino d’oro” di Apuleio (Edizioni SE, 2011).

“Nothing personal” di Avedon e Baldwin: rivisitare un grande classico della fotografia americana

Nel 1964, Richard Avedon, allora il più famoso fotografo di moda esistente, e James Baldwin, celebre autore afro-americano, realizzarono insieme un cocente ritratto degli Stati Uniti intitolato “Nothing Personal”. Diventato un grande classico, oggetto di accese le contraddizioni e avversità insite nell’esperienza americana.

Una rarità di pregio: “Il Diario perduto di Indiana Jones”, di Joanna Price

Pochi ricordano “Il diario perduto di Indiana Jones”, di Joanna Price (White Star, 2008). Un libro molto particolare, una sorta di gadget di lusso, con una cura grafica ed editoriale veramente notevole, che uscì nel 2008 per la piccola casa editrice White star di Vercelli.

Davvero non si può più scrivere la parola ‘negro’ nei titoli dei libri?

Si sa che la parola ‘negro’, che per secoli è stata usata per indicare persone di origine africana, e che si basa solo sul colore della loro pelle prescindendo da ogni altra caratteristica, è oggi aborrita culturalmente e socialmente. Vediamo alcuni esempi del recente passato e altri del presente.