"Ci sono libri che da prede si trasformano in predatori. Temete i loro morsi, bibliofili"

 

Alfredo Castelli: il ricordo del cacciatore di libri

 

di Simone Berni

 

Perdonate la brevità di questo intervento, oggi. Sono triste, non mi va di scrivere a lungo. Spero capirete, un amico non c’è più.

 

Alfredo Castelli, l’instancabile maestro dei misteri che ha incantato generazioni con le sue avventure, ci ha purtroppo lasciati oggi 7 febbraio 2024, ma il suo trascorso nel mondo dei fumetti è destinato a brillare per sempre, di questo non ho dubbi e mi sembra (leggendo qua e là le reazioni) di essere in buona compagnia.

Nato a Milano nel 1947, Castelli ha plasmato un universo unico con la sua mente creativa, raggiungendo l’apice della sua fama nel 1982 con la creazione della straordinaria serie di fumetti Martin Mystère, il detective dell’impossibile della Sergio Bonelli Editore.

Sì, perché il nome di Alfredo Castelli è indissolubilmente legato a questa storica casa editrice, la quale ha dato vita fino ad oggi (traguardo dei 40 anni brillantemente superato, ormai) alle gesta del biondo eroe americano. La straordinaria sinergia tra Castelli e la casa editrice milanese è stata la chiave del suo successo duraturo, un sodalizio che ha generato storie intrise di mistero, storia, mito e avventura.

Mi legano ad Alfredo alcuni ricordi indelebili che non posso qui tacere. Le nostre mail, gli scambi di idee, una cena accanto a lui a casa di Alessandro Zontini a Cremona nel 2015, dopo una delle sue conferenze pacate ma dense di significato. La burla ai lettori di Martin Mystère, quando io e Alfredo ci inventammo (lui, più che altro) Brian, un misterioso ed inesistente fratello e per qualche ora nel 2018 fece scalpore una copertina di un numero mai realizzato della serie (vedi qui), che si intitolava appunto “Brian, il fratello segreto di Martin Mystère“.

Poi mi ricordo la sua felicità quando gli procurai – so che la cercava da tempo – Aia Madama di Tomaso Monicelli del 1912, primo libro uscito a cura di Arnoldo Mondadori Editore, una gran rarità, soprattutto in certe condizioni. E tanti altri momenti, rimasti scolpiti dentro di me. Mai ti puoi immaginare, un giorno, di conoscere di persona l’eroe della tua passione d’infanzia! Era l’aprile del 1982, io non avevo ancora compiuto 17 anni, quando nelle edicole vidi la copertina qui di fianco. Fu amore a prima vista. Un lampo nel buio.

Alfredo Castelli non sarà solo ricordato per Martin Mystère, ma anche come uno storico del fumetto e della letteratura popolare. Con saggi e monografie che spaziano dall’analisi dei fumettisti italiani alla fiction multimediale, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama culturale. La figura di Alfredo Castelli rimarrà per sempre un faro di creatività e ingegno nel firmamento dei fumetti, guidando le menti curiose verso mondi di emozioni ed enigmi imperscrutabili.

Così mi piace ricordarlo. tra amici dopo una cena in cui si è parlato di un “Altrove”: da sinistra: Maurizio Romanenghi, il cacciatore di libri, Luca Zontini, Alfredo, Roberto Carotti, Fabio Gallo, Giancarlo Agnoli, Alessandro Zontini.

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