"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Due generazioni: romanzo in due tempi, di Giuseppe Lattanzi (Roma, Edizioni Orizzonti, 1939).

 

Libro molto raro, che pare posseduto dalla sola Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. L’autore si firma con il suo nome (in sovracopertina) ma anche con lo pseudonimo Giz Nattal (in copertina). Lattanzi era un penalista, scrisse molti saggi sul codice penale, sul diritto processuale e sulla giurisprudenza penale, molti dei quali uscirono per conto delle edizioni Giuffrè di Milano. Non può non venire alla mente il caso del romanzo “Il giorno del giudizio” di Salvatore Satta: anche in quel caso si trattò di un’opera narrativa inaspettata di un uomo la cui vita fu tutta dedicata ai testi giuridici.

 

“È un romanzo di stampo borghese in cui nella prima parte il protagonista è un magistrato alle prese con gli anni che avanzano (interessante notare come si senta vecchio a 50 anni) e con i difficili rapporti con l’altro sesso (convive con una cameriera amante che lo odia). Tutto questo con sullo sfondo l’affermazione del partito fascista. La prima parte è ambientata tra la fine della grande guerra e la marcia su Roma. La seconda vede un medico dell’Onmi protagonista. La parte narrativamente sembra meno forte della prima. In questa parte (ambientata nel 1925) il fascismo è ormai affermato. L’ambientazione della storia è la provincia laziale e la città di Roma. In definitiva, un romanzo che anela forse un respiro più grande di quello che riesce a ottenere: dramma intimo su sfondo storico.”
(Pier Paolo Bonelli)

 

 

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