"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

The Hobbit, di J. R. R. Tolkien (Boston. Houghton Mifflin Company, 1970 circa) [ma in realtà stampato da Zhongshan Book Company Co., Ltd presso Taipei City].

 

Rara copia pirata di Taiwan. Questi libri venivano stampati illegalmente in Asia dove c’era un alto numero di lettori di lingua inglese, soprattutto i militari delle basi e dei contingenti di stanza in quel continente.

L’edizione pirata taiwanese del 1970 de Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien è una pubblicazione che richiama l’aspetto dell’edizione statunitense del 1966, con alcuni elementi distintivi. In particolare, la qualità della carta utilizzata è notevolmente inferiore, tanto che le fibre risultano visibili e quasi trasparenti al tatto. Un’altra caratteristica di questa edizione è la presenza di caratteri cinesi stampati sulla pagina iniziale libera, i quali riportano l’anno di pubblicazione e le informazioni relative all’editore. Tale edizione è considerata pirata poiché la pubblicazione con licenza ufficiale de Lo Hobbit in quella regione è avvenuta solo in un periodo successivo.

 

Lo sapevate che i “pirati” regalano perle?

Le edizioni pirata di libri e di autori famosi, come J.R.R. Tolkien, giocano un ruolo significativo nel panorama culturale e collezionistico, potendo dispensare “perle” favolose. Queste edizioni, sebbene non autorizzate, contribuiscono non solo a democratizzare l’accesso alla letteratura (ma su questo le opinioni sono ovviamente non concordi), ma anche a creare oggetti da collezione di grande valore. Le “perle”, appunto.

Un esempio emblematico nel contesto moderno è rappresentato dalle edizioni non autorizzate delle opere di Tolkien. Negli anni ’60 e ’70, l’assenza di protezioni efficaci per il diritto d’autore negli Stati Uniti permise alla Ace Books di pubblicare un’edizione pirata (anche se l’editore in realtà sfruttò un cavillo legale) de “Il Signore degli Anelli“. Questo non solo spinse Tolkien a produrre una nuova edizione autorizzata, ma contribuì anche ad accrescere la sua fama, attirando un pubblico ancora più vasto e diversificato.

Da un punto di vista collezionistico, le edizioni pirata, spesso difficili da distinguere dalle edizioni legittime, sono diventate oggetti di grande valore per gli appassionati. Nonostante le loro origini illegali, queste copie possono diventare rare e preziose nel tempo, specialmente quando si tratta di autori di fama mondiale come appunto Tolkien. Gli errori di stampa, le copertine uniche e la storia avventurosa della loro produzione aggiungono un fascino particolare a questi volumi, rendendoli ambiti dai collezionisti.

 

 

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