"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Ermanno Lavorini e Cristina Mazzotti

Due casi che sconvolsero l’Italia

I casi dei sequestri di Ermanno Lavorini (1969) e Cristina Mazzotti (1975) furono i tragici “apripista” di una preoccupante escalation di rapimenti e omicidi tra la fine degli anni ’60 e la prima parte dei ’70. Il rapimento di Ermanno Lavorini fu un caso sensazionale in Italia. Qualcuno disse “il primo esempio di kidnapping nel Belpaese” (cioè di sequestro di un bambino). Ad ogni modo la vicenda fece epoca per la risonanza e la valenza politica di cui fu investita. Il bambino fu rapito presso la pineta di Viareggio alla fine di Gennaio del ’69 e il suo corpo sarà ritrovato senza vita circa quaranta giorni più tardi. Questo episodio efferato non poteva che balzare prepotentemente alla cronaca nazionale; in breve ne fu fatto un uso strumentale addossando la responsabilità dell’accaduto alla comunità omosessuale viareggina. Successive indagini, però, portarono ad escludere quella pista. Alla fine il sequestro e l’omicidio di Ermanno Lavorini sono passati alla storia come l’opera scellerata di un gruppo di estremisti di destra che cercavano notorietà, affermazione e forse anche fondi per le loro attività eversive.

 

Niente festini verdi e orge

Ermanno, il primo? Il caso Lavorini, di Adolfo Lippi e Ferdinando Galli (Massarosa., Edizioni Attualità, 1969)

Sul caso Lavorini ci fu un instant book dal titolo: Ermanno, il primo? Il caso Lavorini, di Adolfo Lippi e Ferdinando Galli (Massarosa., Edizioni Attualità, 1969). Il libretto, poco meno che introvabile, fu scritto da due giornalisti locali.

Adolfo Lippi (nato nel 1940), poi redattore de Il Tirreno, regista ed autore televisivo, ne caldeggiò una tempestiva uscita, e difatti il libro vide la luce il 12 Marzo del ’69 per un piccolo editore di Massarosa, ossia appena tre giorni dopo il ritrovamento del corpo del bambino. Credo possa trattarsi dell‘instant book più rapido della storia! Il libro però non è rabberciato, bensì preciso e perfino aggiornato: a pagina 95 (“Conclusione”) si descrive proprio il ritrovamento del cadavere e viene tracciato il finale della triste vicenda (almeno per quanto riguardava i fatti nudi e crudi). Da quel momento in avanti, però, cominceranno i processi, le strumentalizzazioni, i depistaggi, i fantasmi e tutto il resto. Da notare che il libro porta un titolo provocatorio (Ermanno il primo?) che forse allude a precedenti casi di rapimenti di minori avvenuti in Italia tenuti segreti dai familiari degli interessati. Magari si tratta di episodi risoltisi positivamente dopo il pagamento di ingenti riscatti, senza il coinvolgimento delle forze dell’ordine.

Le Edizioni Attualità di Massarosa potrebbe essere un nome di comodo per la pubblicazione. Nel sistema bibliotecario non c’è traccia di altri libri di questo editore. Le omonime Edizioni Attualità di Milano, che sfornavano gialli e polizieschi (anni ’30 e ’40), non sembrerebbero collegate.

 

Accecati dai soldi e dalla bella vita

Cristina Mazzotti: sequestro S.P.A., di Alfredo Cesa (Como, Editrice Victoria, 1977)

Il caso di Cristina Mazzotti, altrettanto tragico, si consumò invece tra il giugno e il settembre del 1975, quando la giovane – appartenente a una famiglia molto ricca e in vista della provincia di Como, fu sequestrata da un manipolo di manigoldi assetati di denaro e accecati dal miraggio della bella vita.  Suo padre, Helios Mazzotti, era un magnate nel campo della produzione dei cereali.

Il corpo della diciottenne di Erba fu trovato seppellito, in avanzato stato di decomposizione, in una discarica vicino a Sesto Calende alcuni mesi più tardi. Alla fine i magistrati ritennero di aver individuato i responsabili. La sentenza riguardò una decina di persone, tra cui ex squadristi, trafficanti d’armi e commercianti tentati dal miliardo di lire chiesto per il riscatto, pagato e mai più recuperato.

Sulla vicenda della giovane ereditiera il primo libro ad essere pubblicato, e di gran lunga il più raro e ricercato, è Cristina Mazzotti: sequestro S.P.A., di Alfredo Cesa (Como, Editrice Victoria, 1977). La sua tempestività nell’uscita non mette in pericolo il record di tre giorni detenuto dal libro di Adolfo Lippi per il caso Lavorini, tuttavia può lo stesso essere definito un instant book.

A fine Marzo 2018 una copia di Cristina Mazzotti Sequestro S.P.A. è stata venduta per 20 € su eBay 

 

 

 

Disponibilità dei titoli e correlati (sempre aggiornato)

 

Ermanno: il primo?, edizioni Attualità 1969

In vendita su COMPROVENDOLIBRI a 140.00 euro

 

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CESA Alfredo -CRISTINA MAZZOTTI sequestro S.P.A. (2)

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