"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (1568-1625): dipinti e disegni, a cura di Giovanni Romano; Carla Enrica Spantigati (Casale Monferrato/Torino, Museo Civico di Casale Monferrato/Lindau, 1997).

 

Monografia molto rara e ricercata, catalogo di una mostra di grande successo del 1997 sulle opere del grande pittore Guglielmo Caccia detto il Moncalvo.

 

Scheda bibliografica dettagliata

La monografia “Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (1568-1625): dipinti e disegni” è stata curata da Giovanni Romano e Carla Enrica Spantigati e pubblicata nel 1997 dal Museo Civico di Casale Monferrato, in collaborazione con Lindau, Torino. Il volume ha un formato alto 23 cm contando 147 pagine, con illustrazioni a colori e in bianco e nero di opere del pittore italiano Guglielmo Caccia, noto col soprannome di Il Moncalvo.

La monografia presenta un catalogo della mostra tenuta a Casale Monferrato nel 1997, organizzata dalla Regione Piemonte, dal Ministero per i beni culturali e ambientali, dalla Soprintendenza per i beni artistici e storici del Piemonte e dalla Città di Casale Monferrato.

Il volume include anche una scheda di autorità su Guglielmo Caccia, Giovanni Romano e Carla Enrica Spantigati, oltre a informazioni sulla mostra e la sua organizzazione. La classificazione Dewey del libro è 759.5 (20.), che comprende la pittura italiana. Il codice identificativo del libro è IT\ICCU\UMC\0992958, mentre l’ISBN riportato è il 88-7180-200-4.

 

Qualcosa sul “Moncalvo”

Guglielmo Caccia, anche conosciuto come Moncalvo, è stato un pittore italiano nato a Montabone nel 1568 e morto a Moncalvo nel 1625. È considerato il più importante esponente dell’arte della Controriforma in Piemonte e viene definito il Raffaello del Monferrato.

Tra le sue opere più importanti, troviamo la Deposizione dalla Croce nella Basilica di San Gaudenzio a Novara, la volta dell’abside e la cupola della chiesa di San Marco sempre a Novara, la chiesa di San Francesco a Moncalvo e l’Annuncio ai pastori per l’Arciconfraternita di San Michele a Casale Monferrato. Inoltre, ha eseguito numerosi lavori per diversi ordini religiosi, come i Barnabiti, e ha collaborato con l’architetto milanese Lorenzo Binaghi per la realizzazione di opere per le chiese milanesi di Sant’Alessandro in Zebedia, San Barnaba e San Paolo Converso.

Tra il 1605 e il 1607 ha dipinto la galleria di Palazzo Reale di Torino, insieme al pittore Federico Zuccari, opera andata distrutta in seguito ad un incendio, come pure gli affreschi sulle volte del Castello di Viboccone, distrutti col complesso nel 1706. Ha anche realizzato il ciclo delle sibille per la chiesa di Santa Maria di Canepanova a Pavia, la pala di Sant’Anna per la chiesa del Carmine e altre opere per la basilica di San Michele Maggiore sempre a Pavia e per il duomo di Monza.

Guglielmo Caccia ha lasciato un’impronta indelebile nell’arte del suo tempo, diventando un punto di riferimento per la pittura del XVII secolo in Piemonte e Lombardia.

 

 

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