Il corpo del capitano, di Luca Santese; Marco P. Valli; prefazione e didascalie di Filippo Ceccarelli; postfazione di Nicola Patruno (Pianello Val Tidone, Cesura Publish, 2020).
Radiografia di Matteo Salvini
“Il Corpo del Capitano” è un progetto fotografico pubblicato nell’ottobre del 2020 dai fotografi italiani Luca Santese e Marco P. Valli, membri del collettivo Cesura. Questo libro rappresenta una riflessione critica e satirica sull’uso del corpo come strumento di propaganda politica da parte di Matteo Salvini, leader della Lega e figura centrale della politica italiana contemporanea.
Dopo il loro precedente lavoro Realpolitik, che analizzava la genesi della cosiddetta “Terza Repubblica“, Santese e Valli hanno deciso di concentrare il loro sguardo esclusivamente su Salvini, partecipando a comizi, manifestazioni e feste di partito. L’obiettivo era documentare come il politico utilizzi la propria immagine fisica per costruire una narrazione che lo rappresenti come “uomo del popolo”. Salvini, infatti, si autorappresenta attraverso i social media, bypassando i tradizionali intermediari dell’informazione come giornali e televisioni.
Il libro si distingue per il suo rigoroso bianco e nero, che si contrappone all’estetica pop e colorata tipica della comunicazione salviniana. Le immagini enfatizzano dettagli fisici – mani, bocca, profilo – e gesti quotidiani, creando un ritratto che oscilla tra l’austero e il comico. Questa scelta stilistica non è casuale: mira a esasperare i tratti ripetitivi e grotteschi della propaganda salviniana, trasformandoli in una forma di contropropaganda distopica.
Il titolo stesso, Il Corpo del Capitano, suggerisce una riflessione più ampia sul corpo come simbolo. Non si tratta solo del corpo fisico di Salvini, ma anche dei corpi collettivi che egli rappresenta: il corpo elettorale, nazionale, mediatico. Gli autori esplorano come Salvini riesca a incarnare molteplici ruoli – dal “padano” all'”italiano”, dal “padre di famiglia” al “fidanzato innamorato” – adattandosi alle esigenze narrative del momento.
Santese e Valli non si limitano a documentare la realtà; cercano di decostruirla. Il loro lavoro non è mimetico ma provocatorio: attraverso un’organizzazione visiva che evolve da una documentazione fedele a un racconto immaginario, gli autori sfidano la narrazione dominante offerta dal politico stesso. La copertina del libro ne è un esempio emblematico: una maschera del volto di Salvini senza occhi, simbolo della superficie vuota della rappresentazione politica.
“Il Corpo del Capitano” non è solo un libro fotografico; è una critica visiva alla comunicazione politica contemporanea e al potere delle immagini nella costruzione dell’identità pubblica. Santese e Valli invitano il pubblico a riflettere sul ruolo della fotografia in un’epoca dominata dai social media e dalla propaganda personalistica. Questo progetto dimostra come l’arte possa essere uno strumento potente per interrogare le dinamiche politiche e sociali del nostro tempo.
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