Il libro “Il falsario di Stato. Uno spaccato noir della Roma degli anni di piombo” di Nicola Biondo e Massimo Veneziani racconta la vita di Tony Chichiarelli, protagonista di eventi storici e criminali chiave degli anni di piombo in Italia. Chichiarelli è noto per aver compiuto la più grande rapina italiana (35 miliardi di lire nel 1984) e per aver realizzato il falso comunicato n. 7 delle Brigate Rosse, che annunciava il suicidio di Aldo Moro, un’operazione di guerra psicologica ideata da Steve Pieczenik per tendere una trappola ai brigatisti. La sua vicenda si intreccia con traffici di droga, falsificazioni, ricatti, violenze, la Banda della Magliana e i servizi segreti, con un forte legame con il mistero del sequestro e della morte di Aldo Moro.
Dal punto di vista politico e criminale, Chichiarelli manifestò simpatie sia per l’estrema sinistra extraparlamentare sia per ambienti neofascisti, frequentando personaggi di entrambe le fazioni, il che riflette la complessità e l’ambiguità della sua figura. Il suo coinvolgimento nella stesura del falso comunicato brigatista, che annunciava la morte di Moro e la sua occultazione, rappresenta un episodio chiave della storia italiana, ancora oggi avvolto da misteri e interpretazioni contrastanti. Il comunicato fu parte di un’operazione psicologica orchestrata per preparare l’opinione pubblica a un eventuale decesso di Moro e per confondere le forze dell’ordine.
Attualmente il libro – edito dalla Cooper di Roma nel 2008 – non è più in commercio ed è molto difficile da trovare perfino nelle librerie dell’usato; viene definito da qualcuno come “il libro più introvabile d’Italia”. Diverse librerie segnalano la sua indisponibilità e la difficoltà nel reperirlo. Ultima copia sul mercato, apparsa su eBay nel febbraio del 2025.
Disponibilità di eventuali copie (sempre aggiornato)