Record di tempismo!
Il grande giornalista sportivo e scrittore Gianni Brera (1919-1992) ha scritto molto sul campionissimo Fausto Coppi, su una leggenda del ciclismo che ha rappresentato l’Italia della rinascita, il simbolo di una nazione che voleva affermarsi nel mondo finalmente con le proprie capacità lecite, con il sudore del suo lavoro, non più con la vanesia allucinazione di un mondo sotto l’egida fascio/svastica; e voleva che il mondo si dimenticasse della guerra appena finita per pensare solo al futuro pulito che l’attendeva.
Di Coppi e il Diavolo – il titolo più famoso – ne esistono varie edizioni a partire dal 1981, contrassegnate da varie copertine differenti che negli anni hanno generato una lieve confusione. Si tratta di un romanzo, ma scritto con il piglio caratteristico dell’artista della penna di San Zenone al Po.
Ma il primo sforzo di Gianni Brera dedicato a Fausto Coppi fu un vero e proprio instant book finito di stampare il 15 Gennaio 1960 (Coppi era morto il 2 di Gennaio) dal titolo: Io, Coppi (Milano, Edizioni Vitagliano, 1960).
Sembrano non esserci dubbi sull’informazione, tanto è specificato nel libro stesso, come mostra la scansione qui riportata. Chiaramente il libro doveva già essere scritto, o in dirittura d’arrivo e l’editore ha visto bene di cavalcare l’onda emotiva per una scomparsa prematura e del tutto inaspettata.
E gli altri libri?
Per la cronaca, il primo libro che mi risulta su Fausto Coppi fu Fausto Coppi recordman mondiale dell’ora (Milano, Tipografia L. Rosio, 1945) che in realtà è una sorta di brochure di appena 8 pagine. Immagine di copertina sconosciuta, esistente solo alla Biblioteca Nazionale di Firenze.
Poi ci fu Coppi e Bartali dal Giro al Tour di Emilio De Martino (Firenze, Edizioni Sport, 1949), che probabilmente è il libro più importante di quegli anni sull’argomento.
Disponibilità del libro & affini (sempre aggiornato)