La scimmia vestita: bambini lupo, orso, leopardo, gazzella (…): 47 casi di ragazzi selvaggi, di Anna Ludovico (Roma, A. Armando, 1979).
Raro saggio sul delicato tema dei bambini allevati dagli animali. Si ripercorre la storia di 47 differenti casi in tutto il mondo. Lavoro di psichiatria imprescindibile.
Ludovico nel suo saggio, intitolato La scimmia vestita. Bambini lupo, orso, leopardo, gazzella…47 casi di ragazzi selvaggi, riporta 47 casi di bambini e ragazzi allevati da lupi, orsi, capre, pecore, maiali, leopardi e gazzelle.
Nel caso dei bambini allevati dai lupi il linguaggio verbale è assente. Infatti “tutti i bambini-lupo condividono una caratteristica comune, che è importante per lo studioso della lingua più ancora che per lo studioso della mitologia, cioè la mancanza di linguaggio”.
Le ricerche condotte sui bambini-lupo documentano che è frutto dell’educazione non soltanto l’acquisizione del linguaggio verbale ma anche l’assunzione della posizione eretta, la socializzazione con i propri simili e le abitudini alimentari. Viene riportato il caso di un bambino di circa 9-10 anni vissuto in isolamento, che, trovato in una tana insieme ad un lupo e a due cuccioli, viene catturato.
Inserito in un normale contesto sociale “il fanciullo cammina a quattro zampe; non parla ed emette solo ringhi. Ha paura degli adulti e scappa, al contrario, ringhia contro i bambini e cerca di graffiarli. È disgustato dai cibi cotti e invece divora con avidità la carne cruda. Mentre mangia non permette a nessuno di avvicinarsi, ma divide, senza opporsi, il suo cibo con un cane. In seguito impara a mangiare qualsiasi cosa, sebbene il cibo preferito rimanga la carne cruda; rosicchia ossi, specialmente se sono crudi, e mangia terra e sassolini. Non lo si può costringere ad indossare nessun indumento, neanche nella stagione più fredda. Continua a preferire cani, sciacalli e tutti gli altri quadrupedi, e non disdegna di dividere il cibo con essi. Non mostra attaccamento per nessuno e non gioca mai con i bambini. Sembra capire poco di quanto gli si dice e non curarsi di quanto gli accade intorno. Solo raramente adopera dei segni quando vuole qualcosa e soprattutto quando ha fame, allora si indica la bocca […
[autore: Maurizio Moscone; fonte: https://it.zenit.org/]
Disponibilità del libro (sempre aggiornato)