Le spie del regime, di Mauro Canali (Bologna, Il Mulino, 2004).
Mauro Canali ha dedicato tempo e impegno alla ricerca sulla magmatica interazione tra i sistemi informativi e repressivi del regime fascista. Il suo lavoro meticoloso è culminato in un’opera ampia e dettagliata che offre un’approfondita e inedita conoscenza della documentazione archivistica, svelando minuziosamente la rete informativa tessuta dal regime per sorvegliare e sopprimere l’opposizione e il dissenso, sia in patria che all’estero.
Canali non si è limitato a esaminare le vicende di personaggi chiave come Cesare Rossi o l’infame delitto Matteotti, ma ha anche affrontato il controverso caso di Ignazio Silone e il presunto ruolo di informatore. Il suo lavoro rivela l’evoluzione di varie istituzioni di polizia, come la temutissima Polizia politica e l’Ovra, svelando le operazioni di un esercito di confidenti e informatori sparsi in ogni angolo del paese, le cui identità e attività vengono accuratamente ricostruite. In un’imponente appendice, vengono persino elencati i loro nomi.
Attraverso questa indagine nelle viscere del regime, il fascismo si presenta per quel che è stato: uno stato di polizia imponente, efficiente, invasivo e corrotto. Canali ha compiuto un viaggio negli oscuri sotterranei di un’era oscura, svelando una realtà sconvolgente che ha plasmato profondamente la storia italiana.
Il parere del cacciatore
Questo libro assai voluminoso (oltre 800 pagine) è andato ormai ampiamente fuori commercio ed è attivamente ricercato. Le valutazioni correnti stanno toccando livelli mai immaginati, pensiamo, da autore e editore. La copertina è ormai memorizzata dalla maggior parte dei comprovenditori e risulterà quindi di difficile acquisizione a prezzi, per così dire, “normali”.
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