"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Lo stato totalitario, di Vittorio Zincone (Roma, Faro, 1947).

 

Lo stato totalitario” di Vittorio Zincone, pubblicato in prima edizione nel 1947, affronta il tema dei regimi totalitari che hanno caratterizzato il XX secolo, concentrandosi sui meccanismi e le caratteristiche comuni di tali regimi.

Zincone esplora la natura e le dinamiche dei totalitarismi, concentrandosi principalmente sul concetto di dominio totale e pervasivo dello Stato sulla società. Il libro analizza i tratti distintivi dei regimi totalitari, come il controllo del partito unico, il fanatismo ideologico di massa e l’utilizzo dei mezzi organizzativi, tecnologici e comunicativi per il raggiungimento del dominio assoluto sulla società.

Questa opera di Zincone è stata considerata pioneristica nel suo campo e ha contribuito all’evoluzione degli studi sul totalitarismo. Il libro offre una riflessione approfondita e critica su questi regimi, offrendo ai lettori una migliore comprensione dei loro meccanismi e delle loro conseguenze per la società.

 

 

 

Vittorio Zincone politico…

Vittorio Zincone, nato il 30 aprile 1911 a Sora e deceduto il 10 marzo 1968 a Roma, è stato un giornalista e politico italiano, nonché esponente di spicco del Partito Liberale Italiano. La sua figura si è distinta per il suo impegno politico e la sua carriera giornalistica di successo.

Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza e Scienze Politiche, Zincone si affacciò alla politica diventando consigliere comunale di Roma per il PLI. Dal 1963 al 1968, svolse il ruolo di deputato per il medesimo partito, portando avanti le sue idee e lavorando attivamente per rappresentare i cittadini italiani.

Negli anni ’50 e ’60, Zincone fu membro degli organi direttivi del Partito Liberale Italiano, distinguendosi per le sue posizioni tendenzialmente di destra. La sua esperienza politica e il suo talento lo resero una figura riconosciuta e rispettata all’interno del partito.

 

…e giornalista

Ma Zincone non fu solamente un politico di successo. La sua carriera giornalistica meritò altrettanta ammirazione. Fu condirettore del periodico “Risorgimento Liberale” e direttore de “Il Resto del Carlino” a Bologna e vice direttore de “Il Tempo” a Roma. La sua passione per il giornalismo gli permise di contribuire attivamente alla diffusione delle notizie e alla formazione dell’opinione pubblica.

Non si può ignorare il suo ruolo di presidente dell’Associazione Stampa Romana a partire dal 1958. Durante la sua presidenza, si adoperò per promuovere la libertà di stampa e garantire il diritto dei giornalisti ad agire in modo indipendente, valorizzando così una delle fondamentali istituzioni democratiche.

Zincone ha anche dato un contributo significativo al dibattito politico ed editoriale attraverso le sue opere scritte. Tra le opere di rilievo si possono citare “Ragionamenti sulla politica dei prezzi” del 1940 e “Lo Stato totalitario” del 1947, ristampato nel 1999. Questi saggi riflettono l’intelletto analitico e il pensiero critico di Zincone sulla società e sul sistema politico dell’epoca. Tra le altre sue opere, ricordiamo brevemente: Il problema demografico (Perugia-Roma, Battaglie fasciste, senza data), La politica degli impianti industriali (Rocca San Casciano, Cappelli, 1938), Il problema del meticciato (Roma, Stabilimento Tipografico Europa, 1938 circa), Nuovi studi sull’autarchia (Rocca San Casciano, Cappelli, 1939 circa).

Vittorio Zincone è stato un uomo che ha dedicato la sua vita alla politica e al giornalismo, lasciando un’impronta indelebile tra coloro che lo conobbero e lavorarono con lui.

 

 

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