"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

A tu per tu con il cane, di Eberhard Trumler a un milione di euro, ma che asta è?

Mercoledì 19 Giugno 2019 – L’interrogativo del titolo viene fuori da un’analisi apparentemente superficiale sulle aste in corso in questo momento. Partendo da quelle più costose e procedendo a decrescere mi ha preso un dubbio: ma a cosa vale porre in asta un libro a 1.000 o 2.000 euro se poi non c’è neppure un’offerta? Io credo che possa significare solo una cosa: il prezzo era sbagliato!

A tu per tu con il cane, di Eberhard Trumler (Milano, Mondadori, 1974)

In effetti possiamo osservare che di libri belli in aste “impossibili” ce ne sono parecchi. Il primo (però non bello), il più caro in assoluto, il più assurdo, è A tu per tu con il cane, di Eberhard Trumler (Milano, Mondadori, 1974); un saggio cinofilo. Tra l’altro si tratta di una seconda edizione. Il venditore lo pone in asta a 1 milione di euro. Vedi l’asta. Eppure, a ben guardare, di questa edizione il mercato è saturo. Ce ne sono decine di copie sparse tra Comprovendolibri, eBay e gli altri. Qualcuna con prezzi inaspettatamente alti, d’accordo, ma sempre dell’ordine di 100 o 200 euro. Ma perché questo exploit che lo renderebbe più costoso della più fiammante Ferrari disponibile sul mercato?

Superato il primo shock per A tu per tu con il cane, che è ovviamente il primo libro della lista in ordine di prezzo, vediamo che – continuando a scendere, a prezzi più sensati – tutti quanti i libri in asta recitano un laconico 0 offerte (zero offerte) di fianco. Ossia, nessun compratore all’orizzonte. Qualcuno segue le aste, va bene, soprattutto se il libro è interessante, ma nessuno fa un’offerta. Si aspetta l’occasione giusta, la svendita, la “svista”, l’errore, il prezzo (a proprio favore) e in definitiva si aspetta il “pollo”. Insomma, a un prezzo da antiquario nessuno compra.

Le aste che valgono sono quelle con offerte al seguito!

No, così non si va da nessuna parte. In fondo, chiunque può dare il prezzo che vuole anche al libro più insulso e divertirsi a stabilire record su record. Cambiamo metodo. Il difficile viene quando il prezzo dato incontra l’approvazione di (almeno) un compratore. Prendiamo quindi in esame soltanto le aste che abbiano già al loro attivo (almeno) un’offerta. Facciamo cioè una piccola statistica dei libri sui quali i collezionisti investono davvero. E sui quali rischiano del denaro.

Andiamo pertanto ad osservare i primi cinque libri in asta con almeno un’offerta (sempre in ordine decrescente di prezzo), ci troviamo di fronte a questa classifica:

 

1° posto – Il Signore degli Anelli (il “Pelle marrone“) di J. R. R. Tolkien (Milano, Rusconi, 1970). 1.110 euro; 16 offerte

2° posto – Il Signore degli Anelli (la “trilogia perduta“) di J. R. R. Tolkien (Milano, Club degli Editori, 1992). 663 euro; 40 offerte

3° posto – Dinamo futurista di Umberto Boccioni [rivista/periodico] tre numeri anno 1933 (stampata a Rovereto). 320 euro; 1 offerta

4° posto – Harry Potter e la pietra filosofale, di Joanne K. Rowling (Firenze, Salani, 1998), prima edizione. 214 euro; 22 offerte

5° posto – Enciclopedia Italiana Treccani, 35 volumi. 109 euro; 3 offerte

Commento

Ovviamente va considerato il fatto che i prezzi riportati ed il numero delle relative offerte è destinato ad incrementarsi nel momento in cui il lettore volge lo sguardo all’articolo. Si è solo voluto “cristallizzare” un attimo dell’andamento generale delle aste con relative offerte.

Come possiamo commentare questa breve classifica? Beh, intanto vediamo che i primi due posti sono occupati da edizioni di Tolkien (una molto pregiata; l’altra molto rara). Il trend di Tolkien è alto in questa ultima settimana; sono apparse su eBay varie copie di edizioni pregiate in pochi giorni. Le aste devono ancora concludersi e non è escluso che colpi di scena dell’ultimo minuto rilancino ancora più in alto i prezzi fin qui raggiunti.

Al terzo posto è il caso di una rivista di Futurismo molto appetita dai collezionisti. La parola Futurismo evoca sempre valutazioni alte nei venditori e pure nei compratori.

Harry Potter è stato per tanti anni un must anche del nostrano collezionismo. La prima edizione in assoluto che qui troviamo al quarto posto in classifica è proprio quella ricercatissima con il maghetto in copertina senza gli occhiali e il nome della scrittrice scritto per esteso. Una rarità assoluta.

Chiude un mito italico, l’Enciclopedia Treccani. Non passerà mai di moda. Si conserverà sempre. Bisognerebbe metterla sott’olio. Ah, già fatto!

Tag

Aste

sempre aggiornate

Tolkien

Harry Potter

stephen king

Dracula

R. R. Martin

Futurismo

BIBLIOFILIA

Occasioni

In Scadenza

Altri articoli sul Blog

“Bianciardi com’era” di Mario Terrosi: spunta una copia superstite della tiratura ritirata dalle vendite

Nel 2006 tutto è pronto per una nuova edizione dell’originale “Bianciardi com’era” del 1974 ma gli eredi sia di Mario Terrosi che di Luciano Bianciardi si oppongono; il libro era già stato stampato: dalla tipografia deve prendere mestamente la via degli scatoloni e rientrare in casa editrice.

Quando presi “Testamento” di Antonio Pizzuto a Porta Portese

ROMA PORTA PORTESE Domenica 7 Giugno 2020 “Testamento”, di Antonio Pizzuto (Il Saggiatore, 1969): il romanzo amato da Mughini che rompe con la tradizione, e inventa un dialogo tutto nuovo e senza stereotipi.

“Il fenomeno Pitigrilli” di Angiolo Paschetta (Edizioni Sfinge, 1921), 1° ed. molto rara

Il fenomeno Pitigrilli, di Angiolo Paschetta (Torino, Edizioni Sfinge, 1921). Prima edizione. Molto raro, presente solamente presso la Biblioteca comunale Fabrizio Trisi di Lugo, la Biblioteca comunale “Guglielmo Marconi” di Roma e la Biblioteca civica Luigi Majno di Gallarate.

“La Tartaruga: storia di una galleria” di Ilaria Bernardi in libreria

ROMA LIBRERIA FELTRINELLI Largo di Torre Argentina – Giovedì 25 Luglio 2019 Avvistate copie di “Tartaruga: storia di una galleria”, di Ilaria Bernardi (Postmedia-books, 2018).

Alla ricerca dell’Ulisse di… Shakespeare! Storia di un’edizione impossibile

Mondadori deteneva diritti per l’Italia sulle opere di James Joyce fino al 2015, ma nel 1995 un piccolo editore fiorentino, Shakespeare and Company, riuscì a stampare un’edizione dell’Ulisse inserendosi abilmente fra due normative; l’edizione però fu ritirata l’anno successivo. Oggi è molto ricercata.