"Ci sono libri che da prede si trasformano in predatori. Temete i loro morsi, bibliofili"

 

Blackwater Saga: siamo già in zona cult?

 

di Alessandro Brunetti

 

Su Cacciatore di Libri non si scandaglia solo il passato ma anche il futuro. Cercando di capire se tra le mille e millanta pubblicazioni giornaliere spunta per caso il libro da collezionare, da mettere da parte, da far stagionare quel poco o quel tanto per farne un pazzo raro.

 

Da Neri Pozza a gennaio 2023 devono aver pensato che valeva proprio la pena di spendere qualche soldino sulla cura delle copertine del loro nuovo e sperato successo editoriale. Una serie uscita negli Stati Uniti a firma di Michael McDowell, scrittore e sceneggiatore morto nel 1999 a 49 anni dopo aver scritto diversi libri, anche sotto pseudonimo.

Di lui si ricordano ben due saghe, mai arrivate in Italia fino a quest’anno. Poi all’improvviso e ben quaranta anni dopo la prima edizione USA, ecco il successo sul nostro mercato.

Dicevamo delle copertine, decisamente belle e accattivanti, capaci di conquistare il lato estetico dei lettori. Ma probabilmente c’è molto di più. Prima di tutto il prezzo davvero economico (9,90 euro a volume, in tutto sei), poi la serialità in stile Netflix, con le uscite dei volumi cadenzate ogni due settimane, e poi la storia gotica e nera, ambientata in un paese oscuro, dove la maggior occupazione è data da tre segherie.

Sarà una serie cult? Dico di si, e ovviamente parlo della prima edizione, prima stampa. I prezzi della serie sono in aumento su ebay. Forse è solo l’effetto novità del momento, ma perché non rischiare?

 

Un autore sfortunato (ma che continua a vendere!)

Michael McEachern McDowell – più semplicemente Michael McDowell – è stato un accademico, romanziere e sceneggiatore americano nato il 1 giugno 1950 a Enterprise, Alabama, e morto il 27 dicembre 1999 a Boston, Massachusetts. La sua vita è stata un tumultuoso viaggio all’interno del mondo delle lettere e del cinema, ed è ricordato per aver profondamente cambiato il genere horror.

Il grande Stephen King ha definito McDowell come “il più fine scrittore di opere da edicola in America”. McDowell è stato un prolifico autore, la cui influenza ha attraversato la letteratura e raggiunto l’industria cinematografica con la sua sceneggiatura più famosa, il film di Tim Burton del 1988, “Beetlejuice“. Prima della sua morte, stava anche lavorando a un sequel di Beetlejuice, rafforzando ulteriormente il suo impatto sul genere horror.

Nonostante la sua formazione accademica come uno studioso di Harvard e della Brandeis University, McDowell ha sorpreso con la sua capacità di affrontare argomenti cupi e trascendere i limiti del genere horror. Ha dimostrato una sensibilità per il gotico con una serie di romanzi horror ambientati nel suo Alabama nativo, attirando l’attenzione dei critici e dei lettori per la sua capacità di incorporare dettagli storici accurati nelle sue storie.

Una delle sue opere più famose, la serie “Blackwater” del 1983, è ancora oggi considerata un classico della letteratura horror. Questa serie, che si svolge nell’Alabama durante la Grande Depressione, presenta un’ardita combinazione di folklore del sud e soprannaturale.

McDowell ha scritto una serie di romanzi e storie brevi sotto pseudonimi come Axel Young, Nathan Aldyne e Preston Macadam. Ha collaborato con l’amico Dennis Schuetz su quattro romanzi gialli sotto lo pseudonimo Nathan Aldyne, e insieme hanno anche pubblicato due thriller psicologici sotto lo pseudonimo Axel Young.

La dedizione di McDowell al genere horror non si è limitata alla scrittura. Aveva una nota passione per la merceologia mortuaria, collezionando migliaia di oggetti correlati alla morte nel corso della sua vita. Dopo la sua morte, questa collezione è stata donata alla Northwestern University di Chicago, dove è stata esposta al pubblico nel 2013.

McDowell, nonostante i suoi successi, ha affrontato sfide personali, essendogli diagnosticato l’AIDS nel 1994. Nonostante questo, ha continuato a insegnare sceneggiatura alla Boston University e alla Tufts University, rimanendo un contributore talentuoso e rispettato alla letteratura e al cinema fino alla fine.

La vita e l’eredità di McDowell insegnano che la creatività non ha barriere. Indipendentemente dai temi scelti o dai generi esplorati, McDowell ha dimostrato che la bellezza e l’originalità possono brillare sempre di luce propria. Oggi, viene commemorato come un’ispirazione per gli scrittori di ogni genere, avendo segnato un impatto duraturo nel mondo della letteratura e del cinema.

 

 

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