"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Piove, andremo a funghi?

 

di Alessandro Brunetti

 

Quanto siamo stati vicini a una guerra nucleare? Non dico oggi (è notizia di questo fine aprile inizio maggio 2024, confermata o no, che un aereo israeliano è stato fermato dai missili russi mentre volava verso l’Iran con una bomba nucleare tattica), bensì alludo agli anni ’60 del XX secolo, gli anni d’oro della guerra fredda.

 

…Sopravvive chi pensa e provvede in tempo, a cura dello Stato Maggiore della Difesa (Gaeta, Officina grafica militare, (1962).

 

Da questo libretto direi che lo siamo stati davvero tanto. Fu pubblicato a cura dello Stato Maggiore dell’ Esercito nel 1962. Quello che mi ha colpito nel leggerlo, e mi convince sempre di più che al grande botto è mancato poco, è il tono. Comunica infatti un misto di paura e speranza, un catastrofismo ottimista potrei definirlo con limpido ossimoro. La sensazione è che a una esplosione termonucleare davvero si può sopravvivere, non solo, ma dopo tutto può tornare bello come prima. Sarà che ho visto da poco la serie Fallout e contemporaneamente ritrovavo nelle mie librerie questo opuscolo di 48 pagine, ricche di disegni, e ho vissuto una specie di corto circuito. La finzione filmica si sommava alla non finzione della guida, i disegni apparentemente possibilisti, con le istruzioni sui rifugi, sulle scorte da fare, si inframmezzavano alle scene della serie, un montaggio immaginifico degno del miglior Buñuel surrealista.
Sto scrivendo questo pezzo da Tarquinia, dove c’è una polveriera militare che sembra abbia avuto nei suoi bunker testate Nato, ovviamente nucleari. Mi riempio un bicchiere di birra e brindo a via Panisperna, a Fermi e a quanti hanno contribuito a creare un mostro con cui, dicono i ben informati, basta armare 50 ordigni per fare tabula rasa. E se non sbaglio di questi amichetti ne esistono 100 volte tanto. O sono mille?

 

Dello stesso libricino esiste anche un’edizione con differente copertina, sempre databile tra gli anni ’60 e ’70 del XX secolo; difficile dire se anteriore o posteriore rispetto alla pubblicazione sopra descritta..

 

 

 

 

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