"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

5 anni di Governo Togliatti, di Anonimo (Verona, OGAM, 1953).

 

Questo è un raro opuscolo di fantapolitica degli anni ’50 che di norma è inserito nel filone cosiddetto “fantastico”. E a ragione.

Ne venni a conoscenza nel 2008, imbeccato dal collezionista di fantascienza italiana Bruno Baronchelli di Roma, che ha quasi certamente la raccolta più completa del genere.

L’opuscolo di cui si parla è 5 anni di Governo Togliatti (Verona, OGAM, 1953), di autore sconosciuto. Il titolo è posseduto al momento da 7 biblioteche italiane (erano 2 nel 2008!). Le prime due nel Sistema Bibliotecario Nazionale a schedarne una copia online furono difatti la Biblioteca Provinciale di Foggia e la Biblioteca dell’Archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano.

Il giornalista Lanfranco Palazzolo ne curò una riedizione critica nel 2011 pubblicata da Stampa Alternativa, con introduzione di Giorgio Galli.

Ad oggi l’opuscolo capita faticosamente sul mercato collezionistico. Una perla rara che si sta facendo sempre più rarissima.

 

Qual è la storia che si racconta nel libro

L’anonimo autore ventila l’ipotesi (mai verificatasi) di un Governo Togliatti (anzi, ne parla al passato) dopo le elezioni del ‘48. Il governo sarebbe stato composto, tra gli altri, da Palmiro Togliatti (affari esteri), Giancarlo Pajetta (propaganda), Giuseppe Di Vittorio (industria e piani quinquennali), Pietro Nenni (poste e telegrafi).

Walter Audisio dirige le forze armate (fuse tutte assieme). Velio Spano dirige il Corriere della Sera, l’Unità va all’ex-fascista Fidia Gambetti; Pietro Ingrao è il nuovo ambasciatore a Mosca. Dopo pochi giorni avviene un tentativo sedizioso organizzato in alcune province settentrionali, tra cui Trento e Milano, e viene arrestato Scelba, che poi sarà processato, condannato a morte e fucilato. Nel frattempo Luigi Einaudi moriva a Dogliani in circostanze molto sospette. Alcide De Gasperi fu ucciso da un fanatico comunista, che comunque riuscì a fuggire con la complicità delle guardie. Nel 1950 anche Giuseppe Di Vittorio fu giustiziato con l’accusa di “sabotaggio economico”.

Infine, gli anni 1951 e 1952 videro una grande crisi economica, e altre strane morie, tra cui Benedetto Croce e Francesco Saverio Nitti. Il finale? Da brividi. Si scioglie la Repubblica nel 1953, l’Italia diventa una Repubblica balcanica nell’orbita sovietica.

 

 

 

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