"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Un pezzo raro per antonomasia

Provo, di Paolo Romano Andreoli (Roma, Semerano Editore, 1967)

Uno dei pezzi di cultura Beat, ma attinente il movimento dei Provos, più rari e ricercati come l’araba fenice dai cacciatori di libri del ramo – un autentico feticcio – è senza ombra di dubbio Provo, di Paolo Romano Andreoli (Semerano Editore, 1967), presente in sole tre biblioteche italiane, collana I libri del tulipano, di cui, a quanto pare, è l’unico titolo. Rigorosamente senza luogo di stampa ma verosimilmente Roma, presso l’editore Semerano – cha tanta gioia dà sempre al cacciatore di libri. L’OPAC SBN riporta che il libro sarebbe stato stampato dalla Tipografia Ca. & P. di Roma. Ad ogni modo, si tratta della prima pubblicazione italiana sul fenomeno dei Provos. Le foto fuori testo sono del fotografo-artista olandese Cor Jaring (1936-2013).

 

Provos, quelli delle biciclette bianche

Il cosiddetto Movimento Provo è un movimento anti-culturale degli anni ’60 del XX secolo, che ebbe origine in Olanda, partendo da Amsterdam, ma che poi si diffuse in tutta Europa. I Provos (cioè provocatori) cercavano di provocare comportamenti violenti nelle autorità in risposta ad atteggiamenti (i loro) non violenti, anche se pesanti, provocatori e irriverenti.

Però va detto che se oggi viviamo in una società che ha messo al bando il fumo e i fumatori, almeno dai locali pubblici, lo si deve agli anti-tabagisti di quell’epoca, alle loro prime battaglie non violente che cominciarono ad affermare il diritto di pretendere di respirare aria pura e non aria viziata dal fumo nei luoghi chiusi. Il marchio di fabbrica dei Provos era rappresentato dalle biciclette bianche, e dalle mele mangiate in pubblico.

Provos hanno lasciato in eredità alla sinistra europea e non, la fortissima pulsione alla diffusione delle proprie idee per mezzo della carta stampata con volantini e ciclostilati che rappresentano i primordi della cosiddetta editoria alternativa. Da quegli anni, infatti, cominciò ad organizzarsi ovunque, e anche in Italia, la stampa alternativa, la diffusione organizzata di ciclostilati e volantini di lotta, di rivolta, di contestazione. E anche tutto questo lo si deve ai Provos.

 

Trovabilità del libro

Provo di Paolo Romano Andreoli lo possiamo definire praticamente introvabile. Difficilissimo che possa comparire in mercatini o sul web. L’unica speranza, secondo me, è legata al ritrovamento fortuito di vecchio materiale tematico dell’epoca. La classica soffitta ricolma di opuscoli e ciclostilati dell’ex capellone o hippy che dispensa gemme inaspettate.

[Si ringrazia R. G. per la preziosa segnalazione]

 

 

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